Rocío Muñoz Morales parla della sua rinascita dopo la fine con Raoul Bova, raccontando i sensi di colpa, il sostegno delle figlie e la forza che le ha permesso di superare il periodo più difficile.
Negli ultimi mesi, attorno a Rocío Muñoz Morales si è concentrata un’attenzione crescente, complice il periodo complesso che ha attraversato sia sul piano privato sia su quello emotivo. L’attrice, che di recente è stata coinvolta in un clamoroso gossip che la vedrebbe in coppia con Stefano De Martino, ha scelto di raccontarsi con sincerità, soffermandosi su quel percorso di rinascita che l’ha riportata a una nuova stabilità. Rocío ha condiviso riflessioni intime su dolore, responsabilità, verità e sulla forza più grande della sua vita.
Il libro, il silenzio e la rinascita personale
A margine della presentazione de La vita adesso, Rocío Muñoz Morales ha spiegato al settimanale Oggi come la scrittura sia diventata un vero strumento di cura: “Scrivere è stato terapeutico. Ho risparmiato qualche seduta di psicoterapia, anche se in analisi ci vado, ogni martedì alle 12”, ha raccontato.
Il romanzo nasce da un’intuizione avuta molto tempo prima degli avvenimenti che hanno travolto la sua vita: “Ho iniziato a scrivere questo libro un anno e mezzo fa, è stata una premonizione dall’alto”, ha rivelato. Solo dopo, eventi personali dolorosi l’hanno portata a trasformare quella storia in un racconto più vicino alla propria esperienza.
L’attrice ha parlato anche di come abbia affrontato il clamore mediatico sorto attorno alla fine della relazione con Raoul Bova: “Il silenzio mi ha fatto sentire forte. Avrei rischiato di dire le parole sbagliate, nel modo sbagliato”. Una scelta che oggi rivendica con lucidità e maturità.

Rocío Muñoz Morales: il momento più difficile e la svolta inaspettata
Il cuore del suo racconto arriva quando Rocío Muñoz Morales parla delle figlie, vera ancora in mezzo alla tempesta. “Io la forza l’ho trovata nelle mie figlie”, ha confessato, spiegando come proprio loro l’abbiano aiutata a spostare lo sguardo dal senso di fallimento alla possibilità di rinascere.
“Quando qualcosa si rompe, la prima cosa che arrivano sono i sensi di colpa. ‘Cosa ho sbagliato? Cosa potevo fare meglio?’”, racconta. Ma è stata una frase pronunciata dalle sue bambine a cambiare tutto: “Mamma, va tutto bene perché ci sei tu, siamo fortunate a essere noi tre”.
Da quel momento Rocío ha iniziato a vedere il dolore come una porta aperta e non come una fine: “Il dolore fa sì che manteniamo il cuore aperto, che viviamo in pieno, guardando gli altri negli occhi. Io vivo così, spoglia e in profondità”.