Conoscete veramente il significato di bodyshaming? Scopriamo l’origine del termine, il suo significato e la diffusione social.
Il termine bodyshaming è diventato sempre più comune nel linguaggio quotidiano, specialmente nei contesti sociali e digitali. Ma cosa significa davvero questa parola? Spesso usata per denunciare atteggiamenti discriminatori verso l’aspetto fisico delle persone, il bodyshaming è una forma di violenza psicologica che può avere effetti profondi sulla salute mentale e sull’autostima.
- Origine: inglese, composto da body (corpo) e shaming (umiliare, far vergognare).
- Quando si usa: quando si giudica o si critica negativamente il corpo di qualcuno.
- Lingua: inglese (entrato anche nell’uso italiano).
- Diffusione: globale, molto diffuso sui social network e nei media.
Cosa significa bodyshaming: origine e perché si utilizza
Il termine bodyshaming nasce in lingua inglese dall’unione delle parole body (corpo) e shaming (dal verbo to shame, ovvero “far provare vergogna”). Letteralmente significa “far vergognare qualcuno del proprio corpo”. È un comportamento che consiste nel criticare, deridere o umiliare qualcuno per il suo aspetto fisico, che si tratti di peso, altezza, forma del naso, colore della pelle o qualsiasi altra caratteristica corporea.
Questa pratica è presente in molte culture e può manifestarsi in modo palese (come un insulto diretto) o più sottile (commenti apparentemente “innocenti”, ma giudicanti). Il bodyshaming può colpire chiunque: donne, uomini, persone transgender, bambini, adulti e anziani.

Esempi d’uso e casi eclatanti
Il termine bodyshaming è ormai entrato nel lessico comune, non solo nei discorsi informali, ma anche nei media, nei programmi televisivi e nei contenuti educativi. Viene usato per denunciare una serie di atteggiamenti discriminatori, soprattutto quando si parla di accettazione del corpo, diversità fisica e rispetto dell’identità personale.
Ecco un elenco di frasi reali e plausibili che mostrano l’utilizzo concreto della parola:
- “Dopo aver subito mesi di bodyshaming, ha deciso di raccontare la sua storia in un post virale”.
- “Non dobbiamo ridere delle persone in sovrappeso: è bodyshaming e può causare gravi danni psicologici”.
- “Il bodyshaming non riguarda solo il peso, ma anche l’altezza, i tratti del viso, la pelle, e perfino la disabilità”.
- “Nel mondo della moda sta crescendo la sensibilità verso il tema del bodyshaming grazie a campagne inclusive”.
- “Anche chi è molto magro può essere vittima di bodyshaming: dire “sei pelle e ossa” non è un complimento”.
- “La serie TV affronta in modo realistico il bodyshaming, mostrando come possa colpire anche i più giovani”.
- “Il bodyshaming è una delle cause principali di disturbi alimentari tra adolescenti e giovani adulti”.
Come si può vedere da questi esempi, il termine viene usato per condannare un comportamento e per sensibilizzare l’opinione pubblica sul rispetto del corpo altrui. Il suo utilizzo è cresciuto in modo esponenziale negli ultimi anni, soprattutto nei contesti legati alla salute mentale, all’educazione e alla lotta contro le discriminazioni.
Il bodyshaming, purtroppo, non fa sconti a nessuno, coinvolgendo star di ogni genere, ecco alcuni esempi:
- Ariana Grande, spesso criticata fin dall’adolescenza per il suo corpo e per come utilizza il trucco. In un’intervista ha dichiarato: “No one has the right to say shit”, denunciando il peso del body-shaming sulle donne.
- Ariel Winter, l’attrice di Modern Family ha confessato che tra gli 11 e i 17 anni è stata bersaglio di commenti come “fat slut”. Ha ammesso che quegli attacchi hanno distrutto la sua autostima: “grown people called me a fat slut”.
- Kate Winslet, durante un’intervista ha pianto ripensando a un episodio del 1998 ai Golden Globes in cui è stata umiliata per il suo aspetto. Ha definito quegli attacchi “borderline abusive”, ricordando che le criticavano anche la taglia durante l’infanzia.
- Kim Kardashian, dopo la gravidanza del 2013, è stata presa in giro dai tabloid che si riferivano a lei mostrando paragoni umilianti come “Shamu the Whale”. Kim ha raccontato che leggere quei commenti “killed my self-esteem”, ma ora si sente più forte e a suo agio nel suo corpo.
- Christina Aguilera, ha vissuto periodi di forte pressioni mediatiche sul suo peso sin dalla fine anni ’90. In un’intervista ha raccontato: “I started to fill out, and that was unacceptable” e ha scelto di ignorare le critiche dicendo che “le opinioni degli altri non sono affari miei”.
- Oprah Winfrey, all’esordio negli anni ’80, fu body-shamed da Joan Rivers in diretta TV con commenti offensivi sul suo peso. Oprah ha raccontato di esserne rimasta profondamente segnata.
- Gigi Hadid, accusata di essere “troppo magra” durante una prova per Victoria’s Secret, ha risposto chiarendo che era dovuto alla malattia autoimmune di Hashimoto.