Scritte offensive contro Bruno Vespa nella sede Rai dopo il duro scontro sulla Flotilla. Indagini in corso.
Clima teso attorno a Bruno Vespa dopo le ultime polemiche televisive. Nella sede Rai di via Teulada è comparsa una scritta offensiva contro il giornalista, proprio mentre prosegue il dibattito acceso seguito al suo recente confronto con il portavoce della Flotilla. Le forze dell’ordine hanno avviato un’indagine per individuare i responsabili dell’episodio. Ma scopriamo tutti i dettagli della vicenda.
Scritte contro Bruno Vespa nella sede Rai di via Teulada
Nella storica sede Rai di via Teulada, a Roma, qualcuno ha inciso la frase “Bruno Vespa infame“ all’interno di un ascensore. Un gesto tanto improvviso quanto grave, che ha immediatamente attirato l’attenzione dei dipendenti e della direzione. La scritta, scoperta nella mattinata di lunedì, ha portato la Rai a presentare una segnalazione alle autorità competenti.
Le forze dell’ordine hanno già avviato le indagini per risalire all’autore, analizzando le registrazioni delle telecamere di sicurezza presenti nell’edificio. Secondo quanto trapela, l’episodio è stato considerato “molto serio” e potrebbe configurare un atto intimidatorio.
Bruno Vespa, volto storico della televisione italiana e conduttore di Porta a Porta, non ha ancora rilasciato dichiarazioni ufficiali, ma l’accaduto ha inevitabilmente scosso l’ambiente interno alla Rai, dove la notizia si è diffusa in poche ore.
Lo scontro e le polemiche social
L’episodio arriva a pochi giorni da un acceso confronto televisivo tra Bruno Vespa e il portavoce della Flotilla, durante il quale il giornalista ha perso la pazienza.
Nel corso del dibattito, Vespa aveva accusato l’ospite di non preoccuparsi realmente del popolo palestinese, esclamando: “Dei palestinesi non ve ne fo**e niente“. La frase, ampiamente ripresa sui social e sui media, ha alimentato polemiche e reazioni contrastanti.
Alcuni hanno difeso la schiettezza del conduttore, mentre altri hanno giudicato eccessivo il suo tono. In questo clima di tensione, la scritta comparsa nella sede Rai appare come un nuovo capitolo di un momento particolarmente delicato per il giornalista.