Dalla provincia di Savona alle pagine del “Time”, storia e fascino di Zuccarello

Visitare Zuccarello, tra i suoi portici, lungo gli antichi carruggi e attraverso il ponte che scavalca il torrente Neva si annida tutto il fascino dell’antica storia ligure e delle sue vicissitudini.

Il nome e la storia

Zuccarello deriva il suo nome dalla forma della collina su cui è costruito: un poggio dalla forma tondeggiante che nel dialetto locale si dice appunto “zuccaro” o “zucco”. I marchesi di Clavesana, una della tre famiglie più potenti dell’entroterra Ligure, fondano il borgo nel 1248. Con un atto notarile ancora conservato nell’archivio storico del palazzo comunale si sancì un’alleanza tra la popolazione della Val Neva e i marchesi: i primi avrebbero fornito la manodopera necessaria a costruire il borgo nei pressi del castello preesistente, i secondi avrebbero assicurato alla popolazione protezione militare durante e dopo l’erezione di Zuccarello. Un secolo e mezzo dopo Zuccarello si unisce alle proprietà dei Marchesi del Carretto, già signori di Finale. Nel Seicento Genova e Savoia si contendono aspramente il borgo generando una guerra detta “di Zuccarella” o “guerra del sale”, in riferimento alle vie commerciali della zona lungo le quali si vendeva ai piemontesi e francesi il sale marino. La guerra di Zuccarella vede il trionfo dei Genovesi, che manterranno il controllo del borgo fino al 1815, quando il borgo viene annesso al Regno di Sardegna.

Visitare Zuccarello: portici, carruggi e prodotti tipici

Il paese si sviluppa lungo la direttrice di un’unica strada ai lati della quale furono eretti portici che fluiscono l’uno nell’altro in un mutare continuo di forme.
Per quanto possa essere sorprendente, le bellezze di Zuccarello finirono negli anni Sessanta sulla copertina del Time: il ponte tardo medievale (e non romanico come spesso erroneamente si riporta) che scavalca elegantemente torrente Neva fu immortalato da un reporter e conobbe in quegli anni una buona rilevanza turistica. Degne di nota sono anche le antiche porte del borgo: la porte di Ponte di Neva, appunto, e la porta del Molino. A ricordare la parte più oscura della storia antica, rimangono a Zuccarello la colonna nera, ai quali venivano legati e flagellati i condannati e lo Scalino del Buon Arrivo, sui quali i condannati, dopo un percorso penitenziale, potevano chiedere la grazia ai Marchesi. Come per tutti i borghi liguri, il fascino più autentico di Zuccarello si respira nei suoi carruggi che serpeggiano dipartendosi dalla via principale e conservano intatta l’antica atmosfera del borgo.
Chi intende fermarsi a provare le specialità gastronomiche del borgo può fermarsi (anche a dormire) al “Borgo d’Ilaria”, antica bottega che riprende il nome della figlia di Enrico I del Carretto. Qui si potranno acquistare olio di oliva extravergine e oli aromatizzati, patè e spezzata di olive, confetture prodotte a partire da frutta del borgo (pesche, pere, fichi, arance amare, frutti di bosco), sciroppi di rosa e di frutti. Menzione particolare meritano “Le Rocche” di Zuccarello, dolci secchi tipici del borgo.

Fonte dell’immagine di copertina: Wikipedia

 

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ultimo aggiornamento: 31 Marzo 2021 12:15


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