L’ultima residenza del primo poeta umanista in provincia di Padova

Visitare Arquà Petrarca condurrà il turista sulle orme del grande poeta che qui visse segnando la storia del borgo.

Il nome e la storia

Lo strano nome composto deriva da due momenti storici importanti per il paese: la sua fondazione e il periodo in cui il grande precursore dell’umanesimo letterario elesse il borgo a sua residenza, dal 1370 al 1374.
Il toponimo “Arquà” si origina dalla conformazione del territorio, chiuso tra colline che formano un arco digradando verso la pianura. Inizialmente il luogo era indicato come “Arquatum”, poi la volgarizzazione del latino ha condotto al nome attuale.
Fondato 1000 anni prima di Cristo dalla popolazione dei Veneti, provenienti dall’Asia Minore, il borgo diventa provincia romana insieme al territorio che da esso si controlla.
Nei secoli successivi si avrà una dominazione carolingia ed estense ancora dopo.
Dal Quattrocento in avanti il borgo passa sotto la Serenissima Repubblica di Venezia e viene annesso poi all’Austria insieme al resto del Veneto.
Diventa parte del regno d’Italia nel 1866.

Visitare Arquà Petraraca e i luoghi che portano il nome del poeta

L’intero borgo è profondamente segnato dal breve periodo in cui Petrarca lo elesse a propria dimora, soggiornando nella casa che gli era stata donata da Francesco il Vecchio, signore di Carrara. La casa è ancora circondata dagli orti – che a quanto pare il poeta curava di propria mano annaffiandoli con l’acqua della fontana detta appunto “del Petrarca” – ma vi sono state apportate diverse aggiunte durante il Cinquecento, quando il precursore degli Umanisti veniva celebrato da tutti coloro che avevano gravitato all’interno di quella corrente culturale. Attualmente il loggiato è decorato con affreschi che riportano scene del Canzoniere petrarchesco e gli spazi interni risentono di qualche rimaneggiamento che li hanno resi differenti da quelli che il poeta abitava.
La casa del Petrarca è oggi un museo.
La tomba del Petrarca, eretta successivamente alla sua sepoltura nel sagrato della chiesa di Santa Maria Assunta, è realizzata in marmo rosso di Verona
La Loggia dei Vicari, con le sue logge restaurate di recente con una copertura in rame e vetro che si lascia attraversare dai raggi del sole creando suggestivi giochi di luce.

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ultimo aggiornamento: 7 Maggio 2021 8:45


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