Villa d’Este a Tivoli, in provincia di Roma, è uno dei migliori e raffinati esempi di architettura rinascimentale.

La struttura innovativa di Villa d’Este, con le componenti architettoniche del suo giardino (fontane e vasche ornamentali) rappresentano un modello per lo sviluppo dei giardini europei. Villa d’Este è uno degli esempi più notevoli di cultura rinascimentale al suo apogeo. I principi della progettazione del Rinascimento e l’estetica sono illustrati in modo eccezionale dal giardino di Villa d’Este, considerato tra i primi Giardini delle Meraviglie in Europa.

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Villa d’Este venne costruita per volere del cardinale Ippolito d’Este, Governatore di Tivoli. Il progetto architettonico è invece merito dell’archeologo e architetto Pirro Ligorio. Ma fu per volere del cardinale Alessandro d’Este che si iniziò una fase di restauri e di riparazione del giardino e degli impianti idraulici. Tra il 1660 e 1670 fu coinvolto,  una nuova fase di lavori di ristrutturazione, anche Gianlorenzo Bernini. Durante la prima guerra mondiale la villa divenne proprietà dello Stato Italiano che dal 1920-30, avviò una nuova fase di restauri. Da qui si decise di aprire la Villa al pubblico. Una radicale ristrutturazione seguì i bombardamenti del 1944, come il ripristino delle fontane dell’Organo e del “Canto degli Uccelli”.

Il giardino si estende a partire dalla facciata posteriore della villa, ed è formato da terrazze e pendii. Il giardino della Villa ospita numerose fontane, vere e proprie opere d’arte: la fontana del Bicchierone, di Nettuno, di Europa, del Pegaso, la Rometta, dell’Ovato, le Cento Fontane, dei Draghi, di Proserpina, della Civetta, dell’Organo, di Arianna, delle Mete, della Natura e dei Cipressi.

Oltre al giardino con le fontane, degni di nota anche l’Appartamento Inferiore, il Vialone, la Gran Loggia, la Rotonda dei Cipressi e la Grotta di Diana.

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ultimo aggiornamento: 6 Maggio 2021 12:08


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