Dal 26 dicembre riapre il museo di Villa Cattolica
Uno degli artisti più rappresentativi del novecento; nelle sue opere si sente la voce, la denuncia, la descrizione della società e delle sue controversie. Il museo Guttuso che ospita l’opera del maestro Renato Guttuso più una serie di altre espressioni artistiche dei principali maestri del novecento riapre e raccoglie già moltissimi visitatori. Noi vi sveliamo tutto: la storia, la collezione e alcune curiosità interessanti.
Museo Guttuso: storia e curiosità ella Villa Cattolica
Una villa di eccezionale bellezza che solo dal 1973 è stata trasformata in proprietà pubblica e Civica Galleria d’Arte moderna e contemporanea di Bagheria. Proprio a partire da questa data iniziano le donazioni dell’artista raggiungendo un totale di quasi 1500 opere di altissimo valore:
- 50 dipinti
- 60 disegni del pittore bagherese dal 1924, fino al 1986.
- l’Edicola, l’unica sua scultura (del 1965).
- Opere della sua collezione privata; ovvero 70 dipinti, 8 sculture, 30 disegni dei protagonisti del XX secolo.
Interessante anche la storia dietro la villa.
Un’antica masseria fortificata con torre e baglio, bellissima ed imponente passa dalle mani di una famiglia borghese ai Padri Carmelitani di Palermo, quindi alla famiglia Bonanno che l’acquista nel 1736 per adibirla a residenza estiva.
Resta di proprietà della famiglia fino al XIX secolo, con la decaduta della famiglia.
Nella seconda metà dell’Ottocento cambiano gli usi della residenza: ricovero durante un’epidemia del colera e caserma delle truppe borboniche di stanza a Bagheria. Poi, finisce nelle mani di Gioacchino Scaduto, che la usa da abitazione e sede di uno stabilimento per conserve alimentari.
Dal 1948 diviene una fabbrica di cosmetici. Negli anni Sessanta vi si producono limoni.
Dal 1973 diviene di uso pubblico e nasce la Civica Galleria d’Arte moderna e contemporanea di Bagheria.
In questa date inizia la donazione del maestro Guttuso fino a portarla allo splendore di oggi, dopo il restauro recente infatti, la villa è tornata a mostrare la sua bellezza, invitando ad osservarne l’interno.