Secondo gli esperti, l’influenza 2025 sarà molto più massiccia dello scorso anno: si prevede il boom di contagi, con i primi casi da ottobre.
Le previsioni sull’influenza 2025 sono tutt’altro che entusiasmanti: secondo gli esperti anche in Italia si registrerà un boom di contagi. Il motivo è presto detto: tornerà a circolare un virus che, negli anni passati, è stato pressoché dormiente.
Influenza 2025: perché in Italia si teme il record di casi
Come ogni anno, con la fine dell’estate e l’inizio dell’autunno, si torna a parlare di influenza. Rispetto al 2024, però, il 2025 si prospetta molto, molto più complicato. Secondo gli esperti, visti i dati che si stanno registrando in Australia, anche nel Belpaese si farà fatica a tenere sotto controllo i contagi e perfino gli ospedali potrebbero incontrare alcune difficoltà.
Considerando che gli australiani stanno fronteggiando un aumento delle infezioni pari al 70% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, gli infettivologi sostengono che gli italiani si ritroveranno ad avere a che fare con un mix di virus influenzali, tra i quali il ceppo B.
Fabrizio Pregliasco, raggiunto dall’Ansa, ha dichiarato: “Anche in Italia si prevede una prossima stagione influenzale molto intensa, con la co-circolazione di vari virus influenzali insieme anche al virus respiratorio sinciziale e al virus SarsCoV2 del Covid. Sarà in circolazione, oltre al ceppo A H1N1, anche il ceppo influenzale B Victoria, come sta avvenendo in Australia, e dal momento che quest’ultimo è poco circolato negli anni scorsi, una gran parte di persone potrà essere suscettibile all’infezione proprio come accaduto nell’emisfero australe“.

Influenza 2025: i sintomi più diffusi
Onde evitare inutili allarmismi, è bene sottolineare che l’influenza 2025 darà gli stessi sintomi degli anni scorsi: febbre, raffreddore e mal di gola. Ovviamente, bisogna tener conto anche della diffusione dell’ultima variante del Covid. In ogni modo, i primi casi dovrebbero arrivare a ottobre, motivo per cui il Ministero della Salute ha fissato l’inizio della campagna vaccinale proprio per i primi giorni di quel mese, invitando anziani e fragili ad aderire in massa.