Cesare Cremonini si confida come mai prima: dal passato doloroso alla diagnosi di schizofrenia, fino ai medicinali che prende da due anni. Le sue parole emozionano e sorprendono.
Cesare Cremonini torna a parlare di sé in una lunga intervista. Il cantautore bolognese, dopo le recenti accuse della sua ex Martina, in occasione dell’uscita del progetto Cremonini LIVE25 e del nuovo singolo Ragazze Facili, ha scelto di raccontarsi senza filtri, affrontando temi che toccano la sua musica, ma anche gli aspetti più profondi della sua vita emotiva. Tra passato, famiglia e coraggio di amare Cesare ha parlato della battaglia personale che va avanti da anni.
La depressione in famiglia
Nel dialogo aperto con il Corriere della Sera, Cesare Cremonini ripercorre un’infanzia segnata dalla separazione dei genitori e dal dolore vissuto in casa, che lo ha formato e allo stesso tempo ferito. “Lei aveva bisogno di un alleato, e io lo sono stato”, racconta parlando della madre, figura centrale nella sua crescita.

Una casa in cui, dice, “ha aleggiato una forma depressiva, una palla infuocata che ci siamo passati a vicenda”, un clima emotivo che ha segnato le sue scelte, la sua sensibilità e persino la sua creatività. Proprio la madre, però, è anche quella che gli ha insegnato “il diritto alla libertà, alla creatività, all’espressione di sé”.
Non manca il riferimento alla richiesta che ha ispirato Ragazze Facili e che, racconta, gli ha cambiato la vita: “Mi ha chiesto una cosa che può cambiare la vita di un uomo: il coraggio di amare”. Parole che gli hanno permesso di rompere “una diga” di blocchi interiori durata anni.
Cesare Cremonini: il “mostriciattolo verde” e la diagnosi
Cesare Cremonini racconta della lieve forma di schizofrenia che gli è stata diagnosticata e della gestione quotidiana della sua salute mentale. “È un percorso che continua. Sono due anni che prendo medicinali con costanza e questo mi permette di accettarmi come una persona che deve essere curata. Quelle pillole rappresentano l’accettazione di me stesso”, spiega il cantautore, definendo la sua fragilità “il mostriciattolo verde” che lo accompagna da sempre.
E quando gli viene chiesto dell’amore con Giorgia Cardinaletti, risponde con una sincerità spiazzante: “È centrale. Ma la nostra storia? Non c’è più”.