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“Per Elisa di Rivombrosa? Non ero all’altezza”: Alessandro Preziosi si confessa

Alessandro Preziosi

Alessandro Preziosi racconta scelte, successi e rimpianti tra Elisa di Rivombrosa e il teatro: “Non ero pronto”.

Alessandro Preziosi è tornato a parlare del ruolo che lo ha reso famoso e del rapporto con la propria immagine. In un’intervista al Corriere della Sera, l’attore ha ricordato il successo straordinario di Elisa di Rivombrosa e ha riflettuto su quanto la bellezza abbia inciso nel suo percorso. Tra fragilità iniziali e consapevolezza maturata negli anni, il suo racconto mette in luce i vantaggi e le difficoltà di una carriera costruita sotto i riflettori. Scopriamo che cosa ha rivelato.

Alessandro Preziosi: “Non ero pronto”

Quando nel 2003 arrivò il ruolo del conte Fabrizio Ristori in Elisa di Rivombrosa, Alessandro Preziosi era un giovane attore che si stava ancora formando. “Non ero pronto, non ero all’altezza di quel prodotto così ben fatto” ammette oggi. La serie diretta da Cinzia Th Torrini, con Vittoria Puccini come protagonista femminile, lo catapultò in una popolarità improvvisa e travolgente.

Alessandro Preziosi
Alessandro Preziosi – www.donnaglamour.it

Preziosi ricorda come da quel momento per anni venne identificato con ruoli in costume, tanto da faticare a imporsi in parti contemporanee. “Quando arrivò Mine Vaganti di Özpetek ebbi difficoltà enormi: mi disse di recitare in modo più naturale, come se stessi parlando a teatro. È stato un maestro, mi ha insegnato a lasciarmi andare“.

Nonostante le insicurezze iniziali, l’esperienza di Elisa di Rivombrosa resta per lui un punto cardine: un’occasione che gli ha aperto la strada verso il grande pubblico e che ha segnato in modo indelebile la sua carriera.

Preziosi e il ruolo della bellezza nella sua carriera

Accanto al talento, c’è un elemento che Alessandro Preziosi non ha mai negato di considerare determinante: l’aspetto fisico. “La bellezza? È stata metà della mia fortuna” afferma senza esitazioni. Non un limite, dunque, ma una risorsa che ha saputo accompagnare con studio, dedizione e ricerca artistica.

Con il passare del tempo, però, anche la percezione del fascino cambia: “Poi i figli crescono, arrivano i primi lutti, cambiano le letture. È naturale che cambi anche la percezione della bellezza“.

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ultimo aggiornamento: 25 Settembre 2025 11:32

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