Enzo Iacchetti torna in tv dopo lo scontro a È sempre cartabianca, la rivelazione shock: “Mi ha scritto l’orario in cui mi viene a uccidere”.
Enzo Iacchetti è tornato davanti alle telecamere di È sempre Cartabianca dopo la lite accesissima che lo ha visto protagonista nella scorsa puntata del talk show condotto da Bianca Berlinguer. Le sue parole, pronunciate in diretta durante un confronto con Eyal Mizrahi, presidente della Federazione Amici di Israele, hanno scatenato polemiche, applausi, critiche e persino minacce. Scopriamo che cosa ha dichiarato il conduttore televisivo.
“Non sono un violento”: la replica di Enzo Iacchetti
Iacchetti ha spiegato che la scintilla della lite è stata una frase di Mizrahi, che gli avrebbe chiesto di “definire bambino” mentre lui parlava delle vittime civili a Gaza. “Quando uno mi dice ‘definisci bambino’ non si può rispondere diplomaticamente” ha raccontato. “Non sono un violento, non uccido nemmeno le mosche. Non avrei torto nemmeno un capello a quel signore” ha aggiunto.
Le sue dichiarazioni, rilanciate dai social e dai media, hanno fatto di lui una figura di riferimento per chi manifesta contro la guerra, ma lo hanno anche esposto ad attacchi e minacce.
“Non immaginavo che a Milano, Roma o Bologna ci fosse la mia fotografia nelle manifestazioni per Gaza. Non penso mai ai social, io li uso poco o nulla. Ma c’è anche l’altro lato della medaglia” ha dichiarato, prima di rivelare: “Uno mi ha scritto persino l’orario in cui mi verrebbe a uccidere. La polizia postale è intervenuta, su queste cose non si scherza“.
Qui il video della puntata.
Iacchetti contro il genocidio: “Non c’è contraddittorio”
Secondo Iacchetti, ci sono limiti oltre i quali il confronto non è possibile. “Il contraddittorio può esistere in caso di un incidente stradale tra due automobilisti, ma quando c’è un genocidio riconosciuto da tutti il contraddittorio non esiste” ha dichiarato con fermezza.
Molti si chiedono se le sue posizioni possano compromettere la carriera. “Ho contratti teatrali fino al 2028, e ora mi chiamano come opinionista. Ma io vorrei tornare a fare il mio lavoro, sempre dicendo ciò che penso. Chi mi dice di limitarmi al comico è un imbecille” ha dichiarato.
“È vero che ho perso opportunità – ha aggiunto – , perché da quando parlo sul web fatico ad avere gli stessi inviti dello scorso anno. Alcuni non mi chiamano perché temono che io possa lanciare frecciate durante gli spettacoli“.