Giorgio Armani è morto a 91 anni: il piano segreto per la successione e i dettagli sull’eredità miliardaria.
Il mondo della moda piange Giorgio Armani, scomparso il 4 settembre all’età di 91 anni. La sua morte lascia un vuoto incolmabile nel panorama internazionale, ma anche una domanda inevitabile: chi guiderà ora il colosso della moda costruito in oltre cinquant’anni di lavoro? Dietro le quinte, lo stilista aveva già predisposto ogni dettaglio, con un “carteggio segreto” e uno statuto aziendale pensati per garantire continuità senza conflitti tra gli eredi. Ma scopriamo qual è il futuro del marchio di moda.
Il piano di successione preparato da Giorgio Armani
Già nel 2012 Armani aveva lasciato intendere le sue preferenze, dichiarando: “I miei nipoti hanno tutto il mio affetto, cosa devo dire di più?“. Successivamente, nel 2017, al Financial Times spiegò che “era tutto pronto“, confermando di aver elaborato un piano con pragmatismo e discrezione. La creazione della Fondazione Armani nel 2016 e le successive modifiche statutarie hanno confermato questa volontà di pianificazione.

Un “carteggio segreto“, visionato nel 2023 da Reuters, ribadiva la necessità di un passaggio graduale delle responsabilità ai familiari e ai collaboratori storici, tra cui Pantaleo “Leo” Dell’Orco, manager e compagno dello stilista. “Vorrei che la successione fosse organica e non un momento di rottura” aveva sottolineato Armani.
Un’eredità da 12 miliardi
Il patrimonio lasciato da Giorgio Armani, come riportato da Open, è stimato in 12 miliardi di euro. Oltre alla Giorgio Armani spa, con i suoi 8.700 dipendenti e 623 negozi, l’eredità comprende ville, alberghi, ristoranti, partecipazioni finanziarie e la storica Capannina di Forte dei Marmi.
Alla guida del comitato di transizione ci sarà Leo Dell’Orco, affiancato dai nipoti Silvana e Roberta Armani, da Rosanna con il figlio Andrea Camerana, e dal banchiere Irving Bellotti.
Lo statuto societario prevede sei categorie di azioni, con una distribuzione dei voti che assicurerà equilibrio e stabilità nella governance.