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Commenti offensivi online: ora rischia anche chi non li rimuove subito

Divorzio online

Rischia grosso anche chi non cancella i commenti offensivi online e non solo chi li scrive: ecco cosa prevede la legge al riguardo.

La pubblicazione di contenuti da parte degli utenti può diventare oggetto di dispute giuridiche, in quanto i commenti offensivi hanno conseguenze, non solo per chi li pubblica, ma anche per amministratori di siti web e piattaforme online che non provvedono alla loro cancellazione. Scopriamo, dunque, cosa cambia sotto questo punto di vista.

Commenti offensivi online, rischia chi li pubblica ma anche chi non li cancella

La Suprema Corte di Cassazione, con l’ordinanza n. 17360 del 2 luglio 2025, ha inaugurato un nuovo corso giurisprudenziale in tema di responsabilità editoriale sul web.

La figura dell’amministratore di un blog, un sito o una pagina social non può più essere considerata un mero tecnico o un intermediario passivo. Il gestore diventa, a tutti gli effetti, un sorvegliante dei contenuti generati dagli utenti: una responsabilità che, in presenza di commenti lesivi dell’altrui onore o dignità, può costargli caro.

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La normativa in precedenza prevedeva che il titolare dello spazio digitale fosse tenuto a rimuovere contenuti offensivi solo dopo una “conoscenza qualificata” del fatto illecito, solitamente derivante da una segnalazione formale da parte delle autorità.

Oggi, invece, è sufficiente che il gestore sia a conoscenza dell’offesa – anche tramite una semplice comunicazione dell’utente leso – perché scatti l’obbligo di rimozione. L’inerzia può configurare corresponsabilità nel reato di diffamazione o, quantomeno, un profilo di colpa civile risarcibile.

La linea sottile tra censura e tutela

La legge, tuttavia, parla di contenuti “manifestamente illeciti“, lasciando aperta una complessa valutazione soggettiva.

Offese gravi, minacce, insulti razzisti rientrano certamente in questa categoria, ma non mancano le situazioni borderline: una recensione negativa può essere ritenuta lecita critica o attacco diffamatorio? Una satira pungente è ancora protetta dalla libertà d’espressione o diventa lesiva della reputazione altrui?

L’obbligo di agire velocemente e in autonomia, senza intervento del giudice, trasforma l’amministratore in una sorta di arbitro improvvisato.

Da una parte, il non agire può avere, come conseguenza, ad un’azione legale per danni, dall’altra la rimozione preventiva e indiscriminata può sfociare in censura.

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ultimo aggiornamento: 14 Agosto 2025 12:35

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