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Raoul Bova, arriva una svolta: un nuovo indagato per tentata estorsione

Raoul Bova

Svolta nell’inchiesta sugli audio di Raoul Bova: indagato l’imprenditore Federico Monzino per tentata estorsione.

Nuovi sviluppi emergono dall’inchiesta che coinvolge Raoul Bova e la diffusione di alcuni audio privati. Dopo settimane di indagini, la Procura di Roma ha compiuto un passo significativo, segnando un punto di svolta in una vicenda che ha attirato grande attenzione mediatica e sollevato interrogativi sulla violazione della privacy e i rischi legati alla diffusione incontrollata di contenuti online. Scopriamo gli ultimi sviluppi.

Indagato l’imprenditore Federico Monzino

Secondo quanto trapela dalle indagini, la Procura di Roma ha iscritto nel registro degli indagati Federico Monzino, pr e imprenditore milanese di 29 anni molto seguito sui social.

Monzino avrebbe ammesso di aver condiviso con Fabrizio Corona le chat tra Raoul Bova e la modella Martina Ceretti, sostenendo che si sia trattato di un gesto involontario. Tuttavia, la ricostruzione degli inquirenti sembra indicare il contrario.

Raoul Bova
Raoul Bova – www.donnaglamour.it

A peggiorare la sua posizione, la stessa modella avrebbe dichiarato di aver inoltrato quegli audio al giovane imprenditore, con cui inizialmente aveva deciso di farli circolare per ottenere visibilità.

La svolta è arrivata dopo che il cellulare di Monzino era stato sequestrato nelle scorse settimane. Gli investigatori hanno incrociato dati, chat e trasferimenti sospetti, elementi che hanno rafforzato l’ipotesi del reato di tentata estorsione.

Raoul Bova sentito come parte offesa

Martedì 16 settembre l’attore è stato ascoltato dai pm a piazzale Clodio come parte offesa. La vicenda era partita quando Bova aveva ricevuto un messaggio minatorio da un numero spagnolo sconosciuto: il mittente lo avvisava che gli audio con la modella sarebbero stati diffusi per screditarlo. Da lì la denuncia, l’intervento del Garante della privacy e l’apertura del fascicolo.

In un’intervista televisiva Bova aveva raccontato: “La violenza che ho visto sui social mi ha fatto male. Vado in giro a testa alta“. L’attore, difeso dall’avvocato David Leggi, ha ribadito la sua intenzione di affrontare il caso con decisione, confidando nell’operato della magistratura.

Ora resta da chiarire a chi appartenga il numero da cui sarebbero partiti i messaggi di ricatto e se vi siano altri soggetti coinvolti.

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ultimo aggiornamento: 17 Settembre 2025 9:35

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