La discesa in politica di Silvio Berlusconi e la nascita del berlusconismo: i successi e le sconfitte di uomo che segnato la storia politica italiana

Non solo imprenditore di successo, Silvio Berlusconi si è distinto anche come uomo politico. La sua carriera politica, infatti, ha segnato in maniera incisiva la storia culturale e politica del nostro paese portando alla nascita del berlusconismo. Con il termine “berlusconismo” si intende un atteggiamento che per buona parte degli anni ’90 e 2000 ha trovato terreno fertile nei suoi sostenitori e seguaci politici. Naturalmente in contrapposizione si è generato anche l’antiberlusconimo ampiamente sostenuto dagli oppositori che gli hanno contestato più volte il sussistere di conflitto di interesse e la creazione di leggi ad personam.

La discesa in campo

Silvio Berlusconi dimostra un certo interesse verso il mondo politico quando nel 1992 sostiene durante le elezioni politiche il Partito Socialista Italiano e l’amico Bettino Craxi. Nel 1993 durante gli anni dello scandalo di Tangentopoli, Silvio Berlusconi annuncia la sua discesa in politica con il neo partito Forza Italia e si candida alle elezioni. Il suo partito, invertendo i pronostici dei quotidiani, vince le elezioni politiche e il 10 maggio 1994 Silvio Berlusconi crea il suo primo governo. In realtà la sua prima esperienza di governo dura molto poco. Nel dicembre dello stesso anno, infatti, il voltafaccia della Lega Nord di Umberto Bossi lo costringe a rassegnare le dimissioni. Le elezioni del 1996 lo vedono sconfitto dal partito di centrosinistra L’Ulivo di Romano Prodi.

La vittoria con la Casa delle Libertà

Nel 2001 Silvio Berlusconi vince nuovamente le elezioni con la Casa delle Libertà, una coalizione che comprende Forza Italia, Lega Nord e i più importanti partiti di centrodestra. Durante la campagna elettorale il Cavaliere conquista il pubblico elettorale siglando un accordo televisivo durante la trasmissione “Porta a Porta” di Bruno Vespa. Si tratta di un accordo impegnativo per il Cavaliere che promette ai suoi elettori: più posti di lavoro, sgravi fiscali, nuove opere pubbliche, aumento pensioni minime, ecc. L’11 giugno 2001 Silvio Berlusconi diventa così per la seconda volta Presidente del Consiglio dando vita al Governo Berlusconi II.

La crisi di governo

Durante le elezioni regionali 2005, la Casa della Libertà di Silvio Berlusconi registra una pesante sconfitta alle urne. Comincia così la crisi del Governo Berlusconi II. Il Cavaliere rassegna le dimissioni nell’aprile e dopo soli due giorni viene varato un nuovo governo. Si tratta del Governo Berlusconi III che si discosta di poco dall’azione politica del precedente. Anche le successive elezioni politiche del 2006 fotografano uno stato di incertezza dell’elettorato con una leggera vittoria del partito di centrosinistra di Romano Prodi. In realtà il Cavaliere contesta i risultati chiedendo il riconteggio dei voti, che conferma il primo risultato elettorale.

Il Popolo della Libertà

Nel 2007 Silvio Berlusconi annuncia la fine di Forza Italia e la nascita di un nuovo partito. Si tratta de Il Popolo della Libertà fondato con la complicità di Gianfranco Fini, un partito che vuole “rovesciare la piramide del potere”. Nel 2013, da Presidente di Partito, scende nuovamente in campo, ma anche questa volta il Cavaliere con uno scarto di soli 300000 voti viene sconfitto dalla coalizione di centro sinistra di Pier Luigi Bersani. Nonostante le sconfitte sia nelle elezioni politiche che in quelle amministrative, nel giugno 2013 Berlusconi annuncia la rifondazione di Forza Italia.

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ultimo aggiornamento: 7 Maggio 2021 10:33


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