Alla scoperta di tutte le ricchezze gastronomiche di una delle capitali del Sud Italia

Il miglior street food di Palermo è sicuramente fritto. Che gli affezionati della dieta si mettano l’animo in pace e si lascino trascinare dal profumo di pistacchio e arancine che invade le strade di Palermo.

Il miglior street food di Palermo: arancine al burro e frattaglie alla brace

Come tutte le città del meridione d’Italia, Palermo ha una vita di strada intensa, confusa e frenetica. Mangiare in strada è un’attività tanto antica quanto naturale, una delle radici della condivisione dello spazio urbano. Il top della gastronomia palermitana è naturalmente la frittura e una delle migliori friggitorie della città è certamente la Rosticceria La Romanella, in via Giacomo Leopardi 12. Il locale è piccolo ma frequentatissimo e offre ogni tipo di leccornia: rollò, arancine, crostini, rustici, torte salate, calzoni e paste al forno. Da non perdere, ma non ditelo al vostro cardiologo, sono le arancine al burro fritte in olio bollente!
A Piazza Olivella, non troppo distante dal Museo Archeologico Regionale, c’è “A Rarigghia” che, come lascia intendere il nome, è un locale che propone essenzialmente carne cotta alla griglia. Padrone del locale è Gaetano Scarpace, passato alla storia della città come Toni Carnazza il quale, dopo molti anni passati a vendere abusivamente carne cotta in strada, e stanco di vedersi sequestrare le griglie, ha deciso di aprire il locale a Piazza Olivella. Pezzi forti del barbecue alla siciliana sono le salsicce, le stigghiole (le interiora d’agnello opportunamente trattate e aromatizzate prima di passare per la brace) e il “mangia e bevi”, ovvero stigghiole con cipolla fresca avvolte in pancetta di maiale e cotte alla brace.

Antica arte pasticciera e nuove geniali intuizioni

Celeberrima anche per la sua lunga tradizione dolciaria che tanto ha preso dai sapori arabi, Palermo annovera tra le sue più famose pasticcerie la Pasticceria Accardi in via Amoroso. Dalla pasticceria antica (cannoli, cassate, cartellette, gelo di melone cantalupo) a quella moderna (mousse, coppette, piccola pasticceria) si può attraversare la storia dell’arte dolciaria siciliana. Specialità da non perdere assolutamente è l’ “arancio in fiore”, ovvero una rivisitazione della tradizionalissima cassata che comprende uva sultanina macerata nel marsala, cioccolato fondente, pan di spagna, pasta di mandorle e pasta sfoglia da consumare comodamente in pratiche monoporzioni.

Fonte immagine di copertina: Flickr

DONNAGLAMOUR ULTIM'ORA

ultimo aggiornamento: 1 Aprile 2021 21:05


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