Hip Hop Watches celebra gli anni Novanta con la collezione Back to 90’s

Tornano in auge i mitici anni Novanta che Hip Hop Watches ci fa rivivere attraverso i suoi orologi

Gli anni Novanta non sono mai stati così vicini. Dalla salopette alle fantasie a scacchi, dalla pony-tail al fermacoda a vista, c’è aria di revival. E la categoria degli orologi non fa eccezione. Hip Hop Watches, che nel 1985 ha dato il via al fenomeno degli orologi “easy to wear”, ha deciso di cavalcare l’onda con una collezione di orologi anni 90 dal sapore di passato che celebra il ritorno degli anni Novanta, con grafiche multi-color che rendono omaggio ai trend e alla tecnologia di fine millennio.

I modelli della collezione Hip Hop

Il modello Wave, col suo fondo viola scuro, gli effetti geometrici, i grafismi e i colori choc, è una celebrazione della Vaporwave, un microgenere della musica elettronica che risente delle influenze culturali e musicali degli anni Ottanta e Novanta e che si è tradotto in una corrente estetica in sincero equilibrio tra nostalgia e proiezione. Nata nel 2010, la Vaporwave reinterpreta con tecniche di slamping lo smooth jazz, il genere R&B e la lounge music. Guarda alla cultura pop degli anni Novanta, ma in modo ambiguo: è affascinata dalla sua estetica digitale, dal suo modo di intendere la pubblicità, dalla glitch-art, dal cyberpunk, dalle anime. Immagini entrate nell’immaginario dell’epoca e spesso impiegate per le copertine di cd e per le ambientazioni di video musicali.

Gli orologi Hip Hop Watches strizzano l’occhio a questa alla tendenza vintage dei Nineties celebrandola con i tre nuovi orologi colorati parte della collezione Back to 90’s, che si discostano a tratti dalla collezione Wave, coi loro grafismi, coi loro colori. Troviamo Geometric – fondo nero e sfumature dal viola all’azzurro – e Pixel, coi suoi effetti pixelati e le sue sfumature viola, fucsia e rosa chiaro.

Sono orologi vintage nell’anima, ma attuali nell’aspetto. Sono figli di quella tendenza anni Ottanta e Novanta che voleva gli orologi (soprattutto gli orologi da ragazza) intercambiabili e profumati, da cambiare a seconda degli abiti indossati. Erano un vero oggetto di culto, gli orologi in silicone: chiunque in Italia ne possedeva almeno uno e negli anni Duemila, questi orologi colorati si sono rifatti il look: il silicone, moderno e anallergico, andò ad aggiungersi alla gomma, col suo profumo e la sua morbidezza. E, da icona, Hip Hop è diventato l’orologio più venduto d’Italia.

Orologi in silicone ma non solo…

Oggi, con la sua collezione Back to 90’s, il celebre marchio regala al più pop degli orologi un look revival. Ne fa una piccola opera d’arte da indossare, che ha in sé tutta una serie di suggestioni: le palme, i tramonti, le statue greche, i tramonti, la Pixel Art tipica dei vecchi monitor e della versione Windows dei primi personal computer. Che si parli di orologi per uomo, o di orologi per donna, i modelli in silicone – del resto – sono da decenni nell’immaginario collettivo: perché, se un tempo quel materiale era destinato alle versioni per bambino, oggi è stato del tutto sdoganato. Persino con un look elegante, è possibile indossare un orologio in silicone al posto del classico modello in acciaio. Per sdrammatizzare, per divertire, per stupire. E se poi quell’orologio rimanda al decennio della propria nascita, tanto meglio. Ha quella nostalgia vintage che lo trasforma in icona.

Ma perché, oggi, c’è così tanta voglia di anni Novanta? Per una questione generazionale, di base. Quando le persone nate in un determinato decennio toccano quota trenta (anni), ecco che quel decennio torna, inevitabilmente, in auge. E si porta con sé i suoi oggetti feticcio: gli orologi Hip Hop, per l’appunto, ma anche il Tamagotchi. E poi i film, da IT a Jurassic Park, i cartoni animati (basti pensare agli appena rimessi in onda Sailor Moon e Dragon Ball), le serie tv come Xena o X-Files, la musica, i videogiochi. E, ovviamente, la moda, le acconciature, gli accessori. A cominciare da quegli orologi colorati che Hip Hop oggi ripropone, con il loro profumo d’infanzia e il ricordo di un decennio pieno di audacia, di innovazione e di divertimento.