Cos’è la globofobia? Paura più diffusa di quanto si possa credere, può coinvolgere oggetti all’apparenza molto diversi.
Ricordate qual è la frase cult del pagliaccio It? Impossibile dimenticarla, almeno per i nati prima del 1990: “Lo vuoi un palloncino?“. Forse, in alcune persone la globofobia è nata proprio dopo la visione della pellicola. Scherzi a parte, vediamo cos’è e come si manifesta questo particolare disturbo psicologico.
Globofobia: cos’è e come si manifesta
Dall’unione della parola latina globus, ossia sfera, e della greca phóbos che si traduce con paura, la globofobia è il terrore incontrollato e incondizionato dei palloncini. Quanti hanno a che fare con questo disturbo possono provare un timore profondo in diverse situazioni: nel vedere un palloncino gonfio o sgonfio, nel sentirlo esplodere e perfino alla vista di una mongolfiera o di un clown.
Come in tutte le altre fobie, anche la globofobia può manifestarsi in forme differenti in base al vissuto o ai traumi del diretto interessato. A non cambiare sono i sintomi: dalla tachicardia all’eccessiva sudorazione, passando per dolori al petto, ansia disturbi gastro-intestinali, nausea, secchezza delle fauci e veri e propri attacchi di panico.
Le cause non sono ancora certe, ma gli specialisti concordano nell’affermare che i traumi infantili possano giocare un ruolo importante.

Come si cura la globofobia?
La globofobia può coinvolgere cose o persone, come nel caso del clown, che in un modo o nell’altro hanno a che fare con la forma sferica. Dai palloncini alle mongolfiere: oltre all’aspetto, il timore potrebbe essere scatenato pure dal ‘rumore’. Nel momento in cui la condizione arriva a influenzare negativamente la quotidianità, è bene parlarne con uno psicoterapeuta.
Pensiamo, ad esempio, a una persona che per il terrore di sentire scoppiare un palloncino evita ogni tipo di festa in cui oggetti di questo tipo potrebbero essere presenti. Una limitazione immensa, che va a condizionare pesantemente la vita familiare o di coppia e la stessa socialità.