La Coca Cola lascia l’Italia e chiude lo stabilimento di Catania: andrà in Albania.

Lo stabilimento della Coca Cola di Catania ha chiuso i battenti e ha delocalizzato, trasferendo tutto l’impianto di produzione in Albania. E’ iniziata una vera e propria protesta per i 151 lavoratori dipendenti che, da tantissimi anni, hanno lavorato nella fabbrica situata in Sicilia.

L’azienda, però, ha preso la decisione di esser irremovibile, lanciando accuse pesanti al Governo: il motivo, come spesso accade per le aziende che compiono questa scelta, sono le tasse.

Coca Cola lascia l’Italia: va in Albania

La Coca Cola, bevanda più famosa al mondo non solo per il suo gusto inimitabile, ma anche per i tantissimi usi alternativi che se ne possono fare, ha preso questa decisione ormai da tempo, ma i dipendenti non trovano pace: a rischio, infatti, ci sono tutti i loro posti di lavoro.

Luca Busi, amministratore delegato della Sibeg (società che, per la multinazionale, si occupa dell’imbottigliamento del prodotto) ha spiegato le ragioni dell’azienda che sono di natura prettamente economica.

Bottiglie plastica di Coca-Cola
Bottiglie plastica di Coca-Cola

In Albania, nazione in cui si sposterà l’intero stabilimento siciliano, esiste una flat tax del 15%, mentre in Italia la pressione fiscale è oltre il 60%, qualcosa che, secondo la sua opinione, è diventata davvero insostenibile.

Allo stesso tempo, però, l’uomo ha compreso perfettamente che questo sia stato un duro colpo per i dipendenti che, così facendo, saranno costretti a prendere una difficile decisione che metterà a serio rischio il futuro delle proprie famiglie.

La chiusura dello stabilimento, però, avrà anche conseguenze dirette sul territorio e sullo Stato Italiano che, secondo Busi, sta distruggendo passo dopo passo l’economia del paese.

Perché la Coca Cola lascia l’Italia?

Con l’arrivo di due nuove tasse, la sugar tax e la plastic tax, la Sibeg, che da oltre 50 anni ha il compito non solo di produrre ed imbottigliare ma anche di distribuire la bibita, ha deciso di chiudere i battenti nel Belpaese e di delocalizzare in Albania.

Stando a quanto riporta Tgcom24, infatti, le due nuove tasse avrebbero un impatto enorme sul fatturato annuo dell’azienda: si parla di 18 milioni di euro a fronte di un totale di 115 milioni di euro, che impatterebbe per il 17% sul totale annuo guadagnato dall’impresa siciliana.

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ultimo aggiornamento: 23 Novembre 2022 10:04


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