Detrazioni fino al 65% per chi installa sistemi smart certificati: le regole per ottenere la detrazione fiscale sugli impianti di domotica.
La nuova Guida 2025 dell’Agenzia delle Entrate conferma l’arrivo di una misura di grande interesse per famiglie e contribuenti: la possibilità di ottenere una detrazione del 65% sulle spese sostenute per l’installazione di impianti domotici. Un incentivo che punta a rendere le case sempre più confortevoli e – al tempo stesso – efficienti dal punto di vista energetico. Scopriamo, dunque, insieme tutte le novità .
Bonus casa 2025, quali spese sono coperte dall’incentivo
La legge chiarisce che il beneficio non riguarda soltanto i dispositivi smart tra i quali possiamo annoverare, ad esempio, cronotermostati, sensori di temperatura e centraline digitali, ma fa riferimento anche a tutte le opere necessarie per la loro installazione.
Tra queste, infatti, rientrano cablaggi elettrici, quadri, interruttori e interventi murari indispensabili per il fissaggio e il ripristino degli impianti. Anche le prestazioni professionali, ad esempio la progettazione, la direzione dei lavori e il collaudo finale, sono comprese tra le spese ammesse.

Per i lavori avviati prima del 6 ottobre 2020 non è previsto alcun tetto massimo, mentre per gli interventi successivi la somma massima detraibile è di 15mila euro per unità immobiliare.
In entrambi i casi, la detrazione deve essere riportata nella dichiarazione dei redditi, utilizzando il codice 16 nel Quadro E, Sezione IV, righi E61-E62. Restano – invece – esclusi dispositivi quali smartphone, tablet e computer, che – pur consentendo il controllo a distanza – non sono considerati parte integrante dell’impianto.
Per essere validi ai fini dello sgravio, i sistemi installati devono soddisfare tre requisiti: monitorare periodicamente i consumi energetici, fornire informazioni sul funzionamento e la temperatura, consentire la gestione a distanza con possibilità di programmazione settimanale.
Chi può richiederlo e come funziona la detrazione
Il bonus non spetta soltanto ai proprietari degli immobili, ma anche a chi ne detiene un titolo valido: tra questi, possiamo annoverare affittuari, comodatari ed usufruttuari.
Condizione molto importante da rispettare è quella relativa agli impianti che devono essere certificati e conformi alle normative tecniche vigenti, corredati da specifica documentazione.
La detrazione è recuperata in dichiarazione dei redditi e suddivisa in dieci rate annuali di pari importo. Per i pagamenti è richiesto l’utilizzo del “bonifico parlante“, che deve riportare la causale specifica e i dati del beneficiario.