In una intervista al Corriere della Sera, Bobby Solo ha rivelato che il suo nome d’arte è nato da un fraintendimento.

Gli artisti spesso scelgono nomi d’arte per portare avanti la propria carriera, accantonando, quantomeno pubblicamente, il loro vero nome. Così è accaduto a Bobby Solo, il quale, però, in una intervista al Corriere della Sera, ha spiegato che il suo è nato da un fraintenddimento.

Bobby Solo, il papà contrario alla sua carriera

Quando, ancora minorenne, l’artista iniziò a muovere i primi passi nel mondo della musica, non ebbe l’approvazione del padre, dirigente di Alitalia che ascoltava solamente musica classica e che non accettava la musica rock.

Come ha svelato lo stesso cantante al Corriere della Sera, il suo nome d’arte è nato da un fraintendimento: “Mio padre era del 1906 e amava solo la musica di Wagner, Beethoven, Verdi e Puccini e si vergognava di me. Lui diffidò la casa discografica di allora, la Ricordi, dicendo che io ero minorenne e che non avrebbero dovuto usare il cognome Satti perché non voleva che all’Alitalia, dove lui lavorava come dirigente, venisse a sapere che io facevo il cantante.

Un fortunato fraintendimento

Per risolvere la situazione, dunque, accadde quanto segue: “Così, il direttore artistico ha trasformato Roberto in Bobby. La segretaria ha poi chiesto: “Bobby cosa?” e la risposta fu: “Solo Bobby”. Lei che di nome faceva Stelvia, fraintese e così diventai Bobby Solo“.

Da allora, dunque, utilizzò il nome d’arte con il quale tutti noi conosciamo l’interprete di Una lacrima sul viso che resta una delle canzoni più famose del suo repertorio.

DONNAGLAMOUR ULTIM'ORA

ultimo aggiornamento: 8 Marzo 2024 12:16


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