L’Agenzia per l’Italia Digitale ha un nuovo direttore: Alessandra Poggiani, che prende il posto occupato dal 2012 da Agostino Ragosa. Un denso curriculum alle spalle, Alessandra Poggiani, romana classe 1971, si è laureata in Scienze della Comunicazione e Studi Culturali a Londra nel 1995.

Alessandra Poggiani è il nuovo direttore dell’Agenzia per l’Italia digitale. Classe 1971, è stata scelta dal presidente del Consiglio Matteo Renzi e dal ministro per la Semplificazione e la Pubblica amministrazione Marianna Madia durante Digital Venice, la settimana di eventi sul digitale organizzata per l’inizio del semestre italiano a Bruxelles.

Ritenuta da molti degli attori del settore all’altezza di tenere le fila dell’attuazione dell’Agenda digitale italiana, Poggiani si è laureata nel 1995 a Londra in Scienze della Comunicazione. Nel curriculum della Poggiani, la responsabilità della comunicazione di Wwf ed Enel e, dal 2004 al 2009, la direzione generale della società di informatica della Regione Lazio Lait. Docente di marketing sull’asse Roma – Londra, Roma Tre e Luiss e Imperial College, e Piddina doc, la Poggiani è stata candidata anche alla guida dell’Agcom nel 2012.

Scelta tra oltre 150 candidati, la Poggiani viene dalla guida di Venis, la società in house per l’informatica del Comune di Venezia. Era salita alla ribalta della cronaca durante le vicende dello “Storacegate”, la vicenda dell’accesso abusivo all’anagrafe del Comune di Roma perpetrato dagli uffici di Laziomatica mentre Storace era presidente della Regione Lazio. Alessandra Poggiani era responsabile della Comunicazione proprio della società di informatica della Regione.

Globetrotter per indole, Alessandra Poggiani ha fatto la spola tra l’Imperial College di Londra, Roma e Venezia da quando si è concluso il suo impegno in Lait senza smettere di tenere lezioni nelle università Tor Vergata e Luiss di Roma e trovando anche il tempo di sposare uno stimato e apprezzato economista come Marcello Degni, esperto di Contabilità pubblica, oggi docente alla Scuola Superiore della Pubblica Amministrazione.

La lavoro della Poggiani non sarà semplice: dovrà riorganizzare tutta l’Agenzia per dare un segno di discontinuità rispetto alla gestione precedenti, dovrà “maneggiare” con accortezza i 4,4 miliardi di euro di gare che ricadono sotto la competenza dell’Agid (con tanto di regole tecniche, capitolati, pareri e controlli), verificare l’attuazione di alcune importanti riforme come la fatturazione elettronica digitale, il sistema pubblico di identità digitale da poco partito (nella versione sbagliata) per Bruxelles, ma soprattutto “vigilare” sulla gara SPC, quel famoso Sistema Pubblico di Connettività che dovrà collegare i gangli vitali della macchina amministrativa pubblica digitale.

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ultimo aggiornamento: 16 Marzo 2022 12:12


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