Chiara Ferragni affronta il giorno decisivo del processo sul Pandoro-Gate: l’udienza della difesa, le accuse di truffa aggravata e la sentenza attesa per gennaio.
In questi mesi, il nome di Chiara Ferragni continua ad essere al centro dell’attenzione mediatica per la complessa vicenda legata al Pandoro-Gate. Un caso complesso, fatto di accuse, indiscrezioni e ricostruzioni, responsabilità contestate e una reputazione messa duramente alla prova. Oggi, però, segna un passaggio cruciale: un momento chiave destinato a pesare sull’esito finale del procedimento e sul futuro dell’imprenditrice digitale più famosa d’Italia. Ferragni si è presentata in aula per affrontare quello che molti definiscono il vero snodo della vicenda.
Il processo e le accuse: cosa viene contestato a Chiara Ferragni
A distanza di quasi un mese dall’udienza del processo abbreviato, che aveva visto la Procura avanzare le richieste di condanna, è arrivato il giorno della difesa. Chiara Ferragni è imputata per truffa aggravata insieme ad altre due persone nell’ambito dei casi legati alla presunta pubblicità ingannevole del Pandoro Balocco Pink Christmas e delle uova di Pasqua Dolci Preziosi. Secondo l’accusa, le campagne promozionali avrebbero indotto i consumatori a credere che parte del prezzo fosse destinata in beneficenza, circostanza che non sarebbe stata rispecchiata nei fatti.
In aula è previsto l’intervento dei suoi legali, Giuseppe Iannaccone e Marcello Bana, seguiti dalle difese dell’ex collaboratore Fabio Damato e del presidente di Cerealitalia, Francesco Cannillo. I pm Eugenio Fusco e Cristian Barilli hanno chiesto per Ferragni una condanna a un anno e otto mesi senza attenuanti. L’influencer ha sempre respinto le accuse, sostenendo di aver agito “in buona fede” e che, semmai, ci sarebbero stati “errori di comunicazione”.

Il nodo della difesa e la data che può cambiare tutto
Il punto centrale dell’udienza riguarda anche l’aggravante della cosiddetta “minorata difesa” degli utenti online, ritenuti particolarmente vulnerabili perché portati a fidarsi delle indicazioni degli influencer. Un aspetto decisivo: se questa aggravante dovesse cadere, potrebbero scattare proscioglimenti per mancanza di querele.
Secondo la Procura, invece, il ruolo di Chiara Ferragni sarebbe stato “preminente”, grazie a una comunicazione definita di “grande diffusività”, considerati i circa 30 milioni di follower e il peso decisionale attribuito alle sue società negli accordi commerciali.
L’imprenditrice ha già chiuso il fronte amministrativo, effettuando risarcimenti e donazioni per 3,4 milioni di euro. Le indagini della Guardia di Finanza parlano però di presunti profitti ingiusti per circa 2,2 milioni di euro tra il 2021 e il 2022. Durante le dichiarazioni spontanee dello scorso 25 novembre, Ferragni aveva ribadito: “Tutto quello che abbiamo fatto, lo abbiamo fatto in buona fede, nessuno di noi ha lucrato”. Ora, però, l’attenzione è tutta sull’ultimo atto: la sentenza è attesa per il 14 gennaio, una data che potrebbe segnare definitivamente il destino giudiziario – e mediatico – di Chiara Ferragni.