Vaccino ReiThera: ecco come funziona il vaccino italiano partecipato dallo Stato, le cui prime dosi potrebbero arrivare a settembre.
Novità sul fronte vaccini. Negli ultimi giorni è stato approvato il contratto di sviluppo del vaccino ReiThera, quello che dovrebbe essere il primo vaccino italiano, per un investimento da 81 milioni di euro. Con questa approvazione si dà il via al periodo di test e se i risultati saranno soddisfacenti le prime dosi del nuovo vaccino potrebbero essere somministrate alla popolazione già da settembre. Ma come funzionerà nel dettaglio?
Vaccino ReiThera: le caratteristiche
Stando a quanto riferito da Il Sole 24 Ore, alcune milioni di dosi di questo vaccino potrebbero essere somministrate da settembre. Le prove della fase iniziale di sperimentazione si sono rivelate incoraggianti e se i test di sicurezza e di efficacia andranno bene l’iter sperimentale dovrebbe concludersi entro il mese di giugno.
Ma quali sono le caratteristiche del possibile primo vaccino italiano? Rispetto ad altri vaccini, come quelli Pfizer o Moderna, il vaccino ReiThera non sarà basato sugli acidi nucleici (Dna o Rna) ma sarà un vaccino a vettore virale, e funzionerà mediante un adenovirus di gorilla con il codice genetico della proteina Spike del coronavirus.
Al momento i risultati sono stati più che incoraggianti. Dopo 28 giorni oltre il 94% dei soggetti nella fascia d’età 18-55 anni cui era somministrata una sola dose hanno prodotto anticorpi, e oltre il 90% ha sviluppato anticorpi con potere neutralizzante nei confronti del virus. Le reazioni avverse al vaccino sono state invece limitate per intensità e durata e nessun volontario ha manifestato effetti collaterali gravi.
Il vaccino ReiThera sarà partecipato dallo Stato
Dal punto di vista economico, il contratto di sviluppo presentato dall’azienda Invitalia prevede un finaziamento industriale e di ricerca da 81 milioni di euro. Gran parte dell’investimento (poco meno di 70 milioni) sarà destinata alla validazione e produzione effettiva del vaccino. La restante quota verrà invece utilizzata per ampliare lo stabilimento di Castel Romano in cui sarà prodotto il vaccino. In conformità alle norme sugli aiuti di Stato, sono state concesse all’azienda agevolazioni da circa 49 milioni di euro, di cui 41,2 a fondo perduto.