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Ristrutturare nel 2026 conviene ancora: cosa fare per non perdere le agevolazioni

Ristrutturare casa

Tra bonus ristrutturazioni, incentivi per l’arredo e nuove regole sull’efficienza energetica, il 2026 apre scenari importanti per chi vuole migliorare casa senza rinunciare alle agevolazioni fiscali.

Il 2026 si presenta come un anno strategico per chi intende ristrutturare la propria abitazione. Le principali agevolazioni fiscali già in vigore restano operative anche per il prossimo anno, offrendo a famiglie e proprietari immobiliari la possibilità di programmare interventi di ristrutturazione con un quadro normativo relativamente stabile. Allo stesso tempo, iniziano a delinearsi importanti cambiamenti sul fronte dell’efficienza energetica, spinti dalle direttive europee e dalla revisione dell’Attestato di Prestazione Energetica.

Bonus per ristrutturare e cambiare i mobili: cosa resta attivo nel 2026

Anche nel 2026 sarà possibile sfruttare il bonus ristrutturazioni, che consente di detrarre il 50% delle spese sostenute per gli interventi sulla prima casa, mentre per gli altri immobili l’aliquota scende al 36%.

Il tetto massimo di spesa agevolabile rimane fissato a 96 mila euro, con il recupero fiscale distribuito in dieci rate annuali di pari importo, secondo il principio di cassa. Ciò significa che contano le spese effettivamente pagate nel corso dell’anno, a prescindere dalla data di avvio dei lavori.

infissi finestre addetto lavori
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Accanto a questa misura, c’è anche il bonus mobili, che permette di portare in detrazione il 50% delle spese per l’acquisto di arredi per immobili oggetto di ristrutturazione.

Case green e nuova APE: cosa cambia

La normativa comunitaria non introduce un obbligo immediato di ristrutturazione, ma fissa obiettivi progressivi che dovranno essere raggiunti a livello nazionale. Entro maggio 2026 il nostro Paese dovrà definire le modalità di attuazione, senza aver ancora stabilito un calendario vincolante per i singoli proprietari.

In questo contesto si fa strada la nuova versione dell’Attestato di Prestazione Energetica, attesa entro il 29 maggio 2026.

L’APE aggiornato presenterà una classificazione energetica più dettagliata e includerà nuovi parametri, come le emissioni di COâ‚‚ e il Global Warming Potential. La validità del certificato sarà ridotta a cinque anni, periodo che potrà essere esteso per gli edifici più efficienti.

Nel breve periodo non sono previste sanzioni né divieti di vendita o di affitto per gli immobili meno performanti. Tuttavia, a partire dal 2030, il rischio è che le abitazioni con classi energetiche troppo basse perdano attrattività sul mercato.

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ultimo aggiornamento: 17 Dicembre 2025 9:57

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