Il compenso per la donazione degli ovuli non si basa sulla compravendita, che in Italia è illegale, ma solo sulla volontarietà.

La donazione degli ovuli è consentita in Italia dal 2014, quando la Corte Istituzionale ha ribaltato la legge precedente che non permetteva la fecondazione eterologa. Si tratta di una tecnica utilizzata per la fecondazione assistita, in particolare su donne che hanno problemi di infertilità, oppure a chi ha delle patologie specifiche o anche a chi ha raggiunto quasi la fine del proprio ciclo ovarico. Le donazioni sono tutte anonime e le donatrici sono tutte volontarie e le procedure sono effettuate secondo la legge italiana.

Donare gli ovuli a pagamento in Italia: è possibile?

La regolamentazione per questa procedura prevede che la donatrice resti anonima, come già detto, e non percepisca un compenso. Infatti in Italia l’iter che porta una donna a donare gli ovuli è del tutto gratuito (e anche per questo che pochissime persone lo fanno). Cosa opposta in altri paesi come la Spagna, gli Stati Uniti e il Canada, in cui si percepiscono delle belle somme. In Spagna circa 1000 euro, come riportato anche da una testimonianza su Cosmopolitan, mentre oltreoceano fino a somme di 20mila dollari.

Dottoressa
Dottoressa

Se si vive però, per studio o per lavoro, in alcuni di questi paesi si può optare per fare la donazione con il trattamento compensativo.

In Italia, come accennato, questa procedura è valida dal 2014. I requisiti per prendervi parte è che la donatrice, dopo aver fatto uno screening completo, sia tra i 20 e i 35 anni e abbia caratteristiche fisiche e di fertilità al massimo livello. Poi bisognerà passare attraverso diversi esami specifici, come screening e, in particolare, la stimolazione ovarica che è necessaria per produrre ovociti in maniera più veloce rispetto al normale, per poi scegliere l’ovulo giusto da poter donare alla persona che ne ha fatto richiesta.

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ultimo aggiornamento: 11 Novembre 2021 18:22


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