Durante la Parigi Fashion Week, la sfilata Chanel diventa l’occasione per portare in passerella una manifestazione femminista grazie a Karl Lagerfeld.

Una manifestazione con tanto di megafoni e cartelli con sole donne sotto le cupole del Gran Palais a Parigi. Una protesta? No è la sfilata di Chanel. L’idea è stata di Karl Lagerfeld, direttore creativo di Chanel, che ha deciso di stupire tutti con il suo mini corteo di modelle inneggianti slogan sessantottini del tipo “Anche gli uomini dovrebbero rimanere incinta“, oppure “Femminismo, non masochismo”e “La giornata delle donne è tutti i giorni”.

Dentro la famosa galleria sugli Champs Elysées  è stata costruita una finta strada con palazzi alti 25 metri, dove le modelle hanno camminato e gridato a gran voce.

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Il set della sfilata è stato curato dal regista Baz Luhrmann che ha commentato:

“Lagerfeld trasforma tutto in grandi opere, questo sembra un vero set”

Tra le griffatissime manifestanti anche Gisele Bundchen, la modella più pagata al mondo e la ribelle Cara Delevingne che hanno portato con sè megafoni e cartelloni inneggianti alla libertà.

Chanel per la collezione primavera-estate 2015, punta su mise black & white e dettagli in oro luminoso, stampe floreali che ricordano quadri astratti, ma non mancano i classici completi in lana bouclè, realizzati in versioni più leggere, adatte alla stagione calda, il verde militare, le sahariane sciolte e gli spolverini leggeri sui pantaloni coordinati.

Al termine di questo Karl Lagerfeld ha mandato le sue modelle in strada, che era sempre la passerella, a protestare in maniera ironica. Nessuna insurrezione a sfondo politico, sia chiaro, solo una pittoresca manifestazione tutta dipinta di fashion…una vera e propria Chanel Revolution.

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ultimo aggiornamento: 27 Aprile 2022 10:13


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