Una voce inconfondibile quella di Mina, icona non solo della musica ma anche del costume e del fashion. La tigre di Cremona, anche lontana dai riflettori, graffia ancora.

Un vero artista è colui che travalica gli spazi del tempo, spesso cavalcando con freschezza quelli vecchi e anticipando i nuovi. Così è stato esattamente per Mina, una tigre per l’appunto, molto più di una pop star ma piuttosto una diva.

Attraverso la sua voce e la sua immagine ha dato continuamente non solo alla musica, ma anche al costume e al fashion spunti e ispirazioni sempre nuovi. Un vulcano di personalità i cui segni distintivi sopravvivono al corso del tempo, anche alle porte dei suoi ottant’anni che compirà il 25 Marzo.

Non è un caso infatti che i suoi dischi vendano e siano ricercati ancora oggi, e che artisti contemporanei, anche di genere a lei lontano la cerchino, la desiderino per collaborare insieme. Si pensi ai numerosi spot che hanno in colonna sonora cover da lei realizzate, e a non in ultimo la sua collaborazione con Mondo Marcio nel 2014.

Perché pur lontana dai riflettori non ha mai placato la sua attenzione verso quello che accade lì fuori. Il suo costante sguardo rivolto all’attualità ne ha sempre fatto una diva controcorrente.

Mina oggi e ieri, gli stilisti che l’hanno amata

Un po’ come Madonna, lo stile di Mina è sempre stato espressione della sua personalità, in dialogo continuo con le tendenze del presente. Ed è molto significativo il trasporto che ha sempre sentito verso la moda, pur avendo rivelato di non averla mai seguita ma di essersi lasciata guidare solo da capi e accessori che la ispirassero.

Appassionata di scarpe, di abiti sportivi e lunghi, – e circa gli abiti ha saputo stupire sin dal primo momento che è salita su un palco – ma solo di quelli che sanno valorizzare le forme della silhouette femminile.

Proprio per questa sua attenta selezione si è ritrovata senza volerlo ad essere definita una trendsetter, una che la moda la fa e la anticipa, essendo lei l’ispirazione per i grandi marchi. Nel corso del tempo infatti diversi brand per presentare le loro collezioni più audaci hanno scelto lei come ambassador, soprattutto di gonne cortissime e abiti dal taglio e materiale sperimentale.

Pucci, Paco Rabanne, Valentino, sono solo alcuni che si sono innamorati della personalità di Mina. Da non dimenticare Versace, che per la copertina del suo album Cremona del 1996, ne fa una diva consumata facendole indossare un mantello animalier.

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Lo stile di Mina, icona degli anni ’60 e ’70

Tubino nero, gonna a campana e bustini per mettere in risalto una vita sottilissima, così entrò in scena Mina all’inizio della sua carriera, portando dentro una forte voglia di ribellarsi e far sentire la sua voce. Era la voce di tutte le donne, quelle che scelgono consapevolmente, che non vogliono essere più quelle all’angolo, che non vogliono essere scelte ma decidono quando e se sedurre.

E poi un’evoluzione costante, dagli abiti scuri a quelli vivaci e briosi del 1964, quando gioca tra le tuniche lunghe ai long dress sgargianti, colorati e ricoperti di piume e paillettes. Poi la decisione di lasciare le scene, ma continuare a cantare da lontano. Ma la sua personalità esplosiva è un segno indelebile, i cui echi nella moda permangono ancora oggi.

Nel 2011 Casadei le dedica una capsule collection di décolleté in raso, Dolce e Gabbana una linea di gioielli, e come dimenticare nel 2018 un numero speciale di Vogue Italia tutto per lei, con in copertina Gisele Bündchen trasformata in Mina. Il segno che quella sua femminilità viva e ribelle è ancora e per fortuna ben radicata nel nostro tempo.

Fonte foto di copertina: https://www.facebook.com/minamazziniofficial/

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ultimo aggiornamento: 4 Marzo 2020 16:21


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