La velina di Striscia, Mikaela Neaze Silva, ha sporto denuncia per via di alcuni messaggi vocali a sfondo sessuale circolati su whatsapp e falsamente attribuiti a lei.

Mikaela Neaze Silva è rimasta incastrata in un’altra polemica. All’inizio della sua carriera nel noto tg satirico di Antonio Ricci, Striscia la notizia, le erano piovuti addosso insulti razzisti di ogni sorta. Questa volta, invece, qualcuno ha messo in circolazione un messaggio vocale, attribuendolo falsamente a lei. Oltre al danno poi, la beffa: dopo la diffusione del messaggio social, le sono piovute addosso raffiche d’insulti, e la velina è stata costretta a rivolgersi alla polizia postale.

“I social hanno ormai preso il sopravvento. Ho ricevuto messaggi piuttosto sgradevoli su Instagram, che è l’unico social con cui sono reperibile. C’erano insulti, non più di tipo razzista sulla mia etnia. Hanno attribuito al mio nome dei messaggi vocali che giravano su WhatsApp, messaggi vocali di una ragazza con un accento lombardo (io sono ligure!) (…)  Non sono ferita, ma di certo non è stato piacevole ricevere messaggi di persone che mi insultavano per qualcosa che non ho mai detto o fatto”, ha raccontato la velina ai microfoni di Tg Zero di Radio Capital.

MIKAELA NEAZE SILVA
MIKAELA NEAZE SILVA

Mikaela Neaze Silva: l’audio messaggio per cui ha sporto denuncia

“Ho fatto a una denuncia alla polizia postale, aiutata da Striscia. Ma penso alle ragazze che non hanno una protezione mediatica come me e si trovano ad affrontare queste cose da sole. Abbiamo visto casi di suicidi, è indecente”.

Mikaela Neaze Silva a causa di questa ennesima disavventura si è sentita ancora più vicina al movimento MeeToo, che, da quando è stata fatta luce sul caso Weinstein ha unito numerose donne del mondo dello spettacolo a battersi contro le molestie.

La velina, per questo motivo, ha invitato tutte a denunciare“Ogni donna deve essere cosciente del proprio valore. Solo denunciando si possono combattere queste cose. Asia Argento ha detto tutto dopo diversi anni, ma non c’è un limite per denunciare un fatto del genere. Questi avvenimenti possono portare a veri choc. Per me è giusto denunciare, anche dopo 20 anni. L’importante è denunciare“, ha detto ai microfoni di Vittorio Zucconi e Edoardo Buffoni di Radio Capital.

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ultimo aggiornamento: 26 Febbraio 2018 10:29


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