Su 400 donne manager un terzo dichiara di convivere abitualmente con lo stress da lavoro mentre il 62,6% dichiara di esserne vittima solo in alcuni periodi dell’anno.

Non solo donne manager, ma anche impiegate, dirigenti, professioniste e consulenti appartenenti a imprese industriali e a società di servizi che hanno partecipato alla “Prima inchiesta sullo stress da lavoro nel mondo femminile” condotta da Assidai in collaborazione con SDA Bocconi,

La ricerca nasce dalla volontà di approfondire alcuni indicatori che segnalavano come lo stress da lavoro, che condiziona generalmente ampie fasce di popolazione maschile e femminile, avesse maggiore impatto sulle donne con una vita lavorativa intensa.

È normale vivere un po’ di apprensione sul lavoro. In fin dei conti è una prova del nostro timore di non fare bene, quindi anche della nostra professionalità.

Dall’inchiesta è emerso come tra le principali fonti di stress ci siano la difficoltà a far conciliare l’impegno professionale con la vita familiare (per il 50%) e l’eccessivo carico di lavoro (per il 42%). A questi fattori si sommano però problemi legati all’organizzazione interna e allo scarso dialogo con i
vertici aziendali.

Ancora troppo spesso capita che lo stress prenda il sopravvento e cominci a compromettere non solo la nostra efficienza e il nostro rendimento, ma soprattutto la nostra energia fisica. È il caso allora di ascoltare i segnali di allarme non appena si avvertono sintomi quali ansia, irritabilità, sensazione di stanchezza, difficoltà di concentrazione, tensioni muscolari, mal di testa.

Una volta riconosciuta la situazione di stress, è importante stabilire alcune regole:

– In primo luogo bisogna tenere saldamente a mente ciò che voglio raggiungere, dove si vuole arrivare.

– Fare una lista delle priorità, plasmando le proprie giornate non solo sulla base dell’agenda aziendale, ma

– ritagliando spazio anche per far ciò che ci piace di più.

– Infine, per evitare situazioni di stress bisogna ricordare che, quando si decide di negoziare, si ha tutto da guadagnare: se la persona che si ha davanti non vede nessun vantaggio nel cambiare la sua posizione, non entra nel “gioco” della negoziazione.

E’ possibile con tecniche specifiche potersi confrontare attraverso il dialogo strategico e raggiungere un punto comune di accordo e di vantaggio reciproco. Risultato? Tanta, tanta serenità.

Guarda cosa Accadde Oggi:

[jwplayer player=”1″ mediaid=”15687″]

DONNAGLAMOUR ULTIM'ORA

ultimo aggiornamento: 23 Maggio 2014 16:12


Niente Crisi per la Chirurgia Estetica, 1 milione di Interventi nel 2013

Più di 300 Milioni di Persone nel Mondo soffrono di Disturbi della Tiroide. In Italia una Persona su 5.