Sta giungendo al termine la settimana mondiale della tiroide: obiettivo sensibilizzare l’opinione pubblica e il mondo scientifico sui crescenti problemi legati alle malattie della tiroide, con particolare riguardo all’azione preventiva della iodoprofilassi.

La settimana mondiale della tiroide sta giungendo al termine. Una settimana in cui si sono susseguiti incontri, dibattiti e confronti al fine di rafforzare la consapevolezza che la carenza di iodio è la maggiore causa, completamente prevenibile, di malattie tiroidee che, come dice lo slogan di quest’anno, interessano “il corpo e la mente”.

La tiroide è una ghiandola endocrina a forma di ‘H’, o farfalla, posizionata nella regione anteriore del collo, davanti alla trachea.

Forse non tutti sanno che i disturbi della tiroide sono otto volte più frequenti nelle donne che negli uomini e si manifestano in un’età più precoce concentrandosi in alcuni momenti della vita come la pubertà, la gravidanza e la menopausa. Ecco perché, per le donne, è ancora più importante riconoscere i segnali e i sintomi tipici di una tiroide mal funzionante in modo da poter evitare una serie di conseguenze potenzialmente gravi o addirittura pericolose, come per esempio le malattie cardiache.

Le malattie della tiroide possono essere facilmente diagnosticate e curate se si pone attenzione ai loro sintomi specifici e non se si spendono quattrini inutilmente: è inutile sprecare risorse diagnostiche perché non si riesce a perdere due-tre chili mentre è importante rivolgersi al medico se ci si stanca, se si hanno palpitazioni, se non si dorme, se si perde peso nonostante si mangi abbastanza o, al contrario, se si ci si stanca, se ci si dimentica le cose, se si ha freddo.

Tra le più diffuse malattie troviamo l’ipertrofia della ghiandola tiroidea (cosiddetto gozzo), una crescita in volume della tiroide di tipo benigno, ma che può predisporre a un’eventuale trasformazione maligna delle cellule in carcinoma e favorire, quindi, una maggiore incidenza di tumori della tiroide.

Il mezzo più semplice e sicuro per garantire un apporto alimentare di iodio sufficiente al buon funzionamento della tiroide è il sale da cucina fortificato con iodio. Il sale iodato non è un farmaco ma un alimento contenente il micronutriente necessario al funzionamento della tiroide (lo iodio). Il consumo di sale fortificato con iodio non deve superare i 5 grammi al giorno e tale quantità è sufficiente a garantire 150 microgrammi di iodio al giorno essendo stabilito per legge il contenuto di iodio nel sale di 30 parti per milione. La profilassi volontaria con sale iodato non confligge con la raccomandazione di ridurre il consumo di sale da cucina per prevenire i danni cardiovascolari e renali da eccesso alimentare di sodio.

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DONNAGLAMOUR ULTIM'ORA

ultimo aggiornamento: 2 Marzo 2022 9:39


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