Vediamo in cosa consiste l’inseminazione artificiale, in quali casi si ricorre a questa tecnica e quali sono in genere i costi.
L’inseminazione artificiale da parte delle procedure di procreazione assistita che vengono classificate come di primo livello. Si tratta di una tecnica pensata per favorire la fecondazione in vivo. Infatti, in un percorso per l’infertilità, questo metodo è proprio una delle prime opzioni consigliate e tra le tecniche meno invasive. Vediamo come funziona e quali sono i costi previsti.
Inseminazione artificiale: come funziona
Si accede alle procedure di procreazione medicalmente assistita (PMA) dopo che è stata accertata la cosiddetta infertilità di coppia. Si parla, infatti, di coppia “infertile o subfertile” quando non si riesce ad ottenere la gravidanza dopo 12 mesi di rapporti non protetti. L’inseminazione artificiale fa parte proprio delle tecniche di primo livello, insieme ai rapporti mirati.
Nello specifico si parla di inseminazione omologa nel caso in cui i gameti appartengono alla coppia. Se, invece, si ricorre a un donatore si parla di inseminazione eterologa. In Italia questa procedura è consentita, anche l’inseminazione eterologa, ma c’è un iter da seguire in particolare in questa seconda ipotesi. Non è invece possibile ricorrere all’inseminazione assistita in caso di donne single.
Inseminazione artificiale: costi
Il costo dell’inseminazione artificiale varia in base alla struttura e in base all’iter da seguire. Innanzitutto occorre sapere che ci sono differenze tra i costi del settore pubblico e di quello privato, quest’ultimo ha in generale costi più elevati. Nel secondo caso come indicazioni generali le tariffe partono da 600 – 700 euro per la sola procedura di inseminazione.
Ci sono poi da considerare anche altri costi aggiuntivi, per esempio in caso di donazione del seme, la tariffa è più alta. Inoltre vanno considerate anche le visite, i controlli ecografici ed eventuali esami aggiuntivi. Il costo di base dell’intera procedura parte quindi da circa 1200 euro.