La Fondazione Louis Vuitton inaugura la nuova stagione con un viaggio nella Cina contemporanea.

Voluta da Bernard Arnault fin dal 2006 e progettata dal geniale archistar Frank O. Gehry, la Fondazione Louis Vuitton ha aperto i battenti nell’ottobre del 2014 con l’obiettivo di promuovere la creazione artistica contemporanea in tutte le sue forme. La costruzione, paragonata ad una “nuvola di vetro” o ad un “veliero di acciaio” sorge nel Jardin d’Acclimatation di Parigi, nella zona nord del Bois de Boulogne nel sedicesimo arrondissement.  Al suo interno sono visibili le collezioni permanenti, tra le quali si possono trovare opere appartenenti allo stesso Arnault, e mostre temporanee.

L’architettura della Fondazione

Attraverso l’audace architettura di acciaio e vetro la cui realizzazione ha richiesto 1500 tonnellate di acciaio, 3600 pannelli di vetro e 8 anni di lavoro, si può anche ammirare la vegetazione del Bois e scorci panoramici di Parigi. Ciò che ha ispirato Gehry, era la sfida di costruire un edificio all’interno del Bois, in modo che non fosse troppo invasivo. E infatti il risultato non è stato inferiore alle aspettative, realizzandosi in una costruzione evanescente e per quanto possibile leggera e “permeabile”.

fonte foto: Fondazione Louis Vuitton

La Fondazione Louis Vuitton è stata costruita con una grande attenzione alla flora ed alla fauna locali, anche le falde acquifere sono state studiate a fondo per evitare problemi e perseguire la sostenibilità del progetto. Nell’ottica nella sostenibilità, le acque piovane sono raccolte per essere riutilizzate sia per innaffiare la vegetazione dei terrazzi sia per la pulizia dell’edificio.

Attualmente e fino al 2 maggio la Fondazione Louis Vuitton ospita la mostra “Bentu”, un termine che tradotto in italiano indica la terra natia, con opere selezionate di 12 artisti cinesi.

Si tratta di un evento molto importante, perché negli ultimi dieci anni è la prima volta che in Francia si dedica una mostra all’arte cinese. Il “Bentu” nel campo dell’arte contemporanea cinese, rappresenta un concetto dialettico che mira a riconciliare il globale con il locale, attraverso un processo artistico di riscoperta della propria identità.

I dodici artisti vivono in Cina e nelle loro opere rivelano la complessità di un mondo e di una società che sta cambiando in modo definitivo, soprattutto il rapporto tra città e paese natio ha subito negli ultimi anni una trasformazione rapida e carica di significati.

Tra i 12 artisti, troviamo Cao Fei, giovane artista nata nel 1978, che approda a Parigi dopo aver esposto alla Biennale di Venezia oltre che in tutto il mondo, oppure Xu Zhen che vive a Shangai e che ripropone la divinità Guan Yin , una delle più venerate da i buddisti, in icona Pop.

Se capitate a Parigi, andate  alla Fondazione Louis Vuitton, sicuramente la visita varrà il viaggio!

DONNAGLAMOUR ULTIM'ORA

ultimo aggiornamento: 18 Febbraio 2016 9:54


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