Icona fashion del 2014, la cantante Rihanna detta la moda anche ai grandi stilisti. Ma la sua corsa al nuovo assomiglia alla nostra: un capo non dura più di sei settimane. Come fare allora?

Di Rihanna si fa un gran parlare, in questi giorni di Mondiali, per via del suo esplicito apprezzamento nei confronti del calciatore ghanese Kevin Prince Boateng. Apprezzamento che ha scatenato la gelosia della compagna di lui, Melissa Satta. Ebbene, questo post vede protagonista Rihanna, ma non in relazione alla famiglia Satteng. Bensì, per un motivo tipicamente modaiolo che, un pochino, la avvicina a noi tutti. Ovvero: la ricerca spasmodica del nuovo.

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Un vero e proprio lavoro, per Rihanna. Un elemento imprescindibile per la sua immagine di star capace di dettare le tendenze del momento. Ma soprattutto la sfida per chi, della sua immagine, si occupa costantemente e si trova a fare salti mortali uniti a tuffi carpiati per andare oltre l’oggi e il domani e inventare il dopodomani. Sì, perché lo stile di Rihanna, si sa, è sempre “a dopodomani”.

Cosa significa? Lo ha spiegato Mel Ottenberg, il suo stilista personale, al New York Times:

“It’s the end of May,” the stylist Mel Ottenberg said, “and we’ve already used up all of fall/winter. It’s over.”

In parole povere: a marzo, le persone normali possono al massimo intravedere le collezioni autunno-inverno. Ma per una star come Rihanna le collezioni che devono ancora arrivare sul mercato sono già roba vecchia. Rihanna anticipa i gusti, riuscendo addirittura a influenzare grandi firme come Tom Ford, Peter Dundas di Pucci e Olivier Rousteing di Balmain. Non a caso, a breve verrà insignita dal Council of Fashion Designers of America del titolo di “Fashion Icon of 2014”.

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Noi la stiamo a guardare. Ma nel nostro piccolo (da buoni adepti della società del consumismo spinto) ci troviamo, in un certo senso, a condividere con lei questo bisogno del nuovo. Lo fa notare Jess Cartner-Monley, opinionista del The Guardian, che riprende la notizia dell’ansia da prestazione modaiola di Rihanna per indurci a una riflessione. Che vi ripropongo: una volta appesi nel nostro armadio, i capi che tanto ci piacciono non durano, poi, più di sei settimane.

Provate a contarle anche voi: sei settimane. Come fare, quindi, per star dietro alle tendenze che irrompono a ciclo continuo sul mercato? Jess Cartner-Monley suggerisce una tattica a prova di portafoglio: per vestire sempre diverso e dare l’idea di stare al passo con la moda, si deve unire in un solo abbinamento almeno due trend della stagione. In particolare: il pastello con il metallico. Al top silver e gold.

Un esempio? Una gonna di media lunghezza, di quelle che arrivano di poco sotto al ginocchio e magari sono a vita alta, oppure una gonna di pelle, meglio se versione discoteca un tantino rock, con un top pastello. L’uno e l’altro trend si rafforzano. Insomma, non potendo avvalersi dell’abilità ginnica del mago dei salti mortali Mel Ottenberg e del talento di Rihanna per il “dopodomani”, possiamo almeno provarci: inventiamoci qualcosa che ancora non esiste. Se non è moda, potrebbe sempre diventarlo. Lo insegna Rihanna.

Giovanna Boglietti.

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ultimo aggiornamento: 23 Giugno 2014 15:07


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