Uno sguardo al nuovo trend di Instagram

Impazza tra le bionde, sia famose che non, la moda di tingersi i capelli di rosa senza però rinunciare alle sfumature dorate del proprio colore naturale: ecco cosa sono i Rose Hair, perfetti per la primavera e l’estate. Sienna Miller è tra le più celebri ad averli sperimentati. Questo look fresco e sbarazzino è davvero di gran moda ed è realizzabile tanto dal parrucchiere quanto a casa, ma a seconda della propria chioma, le possibilità tra cui scegliere sono tante!

Cosa sono i Rose Hair: a ognuna la sua gradazione

Ogni colore è disponibile in innumerevoli varianti, specie se si parla di tinta per capelli. Le donne che vogliono sperimentare mantenendosi comunque sul convenzionale possono optare per la sfumatura rosa del deserto, che scurisce leggermente il biondo naturale senza ricorrere a un cambiamento radicale. Chi invece vuole schiarire la chioma, deve scegliere le tinte pastello: rosa pesca, rosa fragola chiaro, rosa salmone (perfetto per chi ha già capelli tendenti al platino), fino al bellissimo rosa corallo che brilla di sfumature tendenti all’arancione e funziona soprattutto su capelli a boccoli. Questo tipo di colori però va mantenuto con estrema cura, per evitare che schiariscano troppo in fretta.

E per le more?

Il pericolo della ricrescita scura è un grave problema per le brune che vogliono approdare nel mondo dei capelli rosa, ma la soluzione c’è: basta accontentarsi di non tingerli interamente. Specie per una chioma castana ondulata, l’ideale è aggiungere leggeri colpi di sole color lampone sulle punte: come trasformare un hairstyle banale e scontato in qualcosa di estremamente chic! Oppure, partendo sin dall’attaccatura dei capelli, si può decidere di creare una graduale transizione dal castano scuro al rosa brillante. Il contrasto tra i due toni funziona molto meglio, ovviamente, su ciuffi mossi (specie se corti).

DONNAGLAMOUR ULTIM'ORA

ultimo aggiornamento: 12 Aprile 2021 20:55


I migliori anni ospiti e canzoni quinta puntata

Quando andrà in onda Dov’è Mario?