Cucinare alghe kombu? Scopriamo come si fa!

Le alghe kombu, dette anche Kelp, sono originarie del Giappone: foglie lunghe da uno a tre metri che una volta essiccate si presentano in strisce nere e spesse, e vengono usate per rendere i legumi più digeribili o insaporire minestre e brodi, e impiegate largamente in diete vegetariane, vegane, macrobiotiche e ipocaloriche.

Le alghe kombu sono reperibili tutto l’anno, e vengono raccolte a mano e lasciate essiccare al sole. Il loro uso non si limita solo alla cucina giapponese, di cui sono un ingrediente quasi fondamentale: le alghe kombu infatti vengono impiegate anche nella cura del corpo in quanto si dice abbiano anche un effetto lassativo e dimagrante. Usate in polvere al posto dei sali da bagno hanno potere lisciante e tonificante. Sono prive di glutine, quindi ideali per celiaci, e contribuiscono alla regolazione della pressione sanguigna, ma chi soffre di disfunzioni tiroidee deve fare attenzione ad inserirle nella propria dieta perché hanno proprietà molto simili al fucus.

In commercio si possono trovare già essiccate e confezionate in strisce, polvere o fiocchi, ma anche sotto forma di compresse.

E se cucinare alghe kombu vi sembra un’impresa impossibile, o quantomeno difficile, sappiate invece che esse non hanno bisogno di una preparazione particolare: basta metterle a bagno per una decina di minuti prima di procedere alla loro cottura. Per dare sapore al brodo invece si consiglia di farne cuocere una striscia nel brodo stesso per qualche minuto. Per quanto riguarda pietanze che necessitano di cotture più lunghe, invece, l’alga può essere bollita in una pentola normale per un’ora circa, per 20 minuti se utilizziamo la pentola a pressione.

Si possono gustare anche fritte o soffritte, tostate al forno senza però metterle a mollo prima di procedere alla cottura.

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ultimo aggiornamento: 19 Maggio 2022 17:51


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