Giusi Bartolozzi: la biografia, la carriera, la vita privata e tutte le curiosità sulla politica siciliana coinvolta nel caso Almasri.
Per via di uno sguardo che a qualcuno pare altero, oltre che per una certa sicurezza e fermezza, è stata soprannominata ‘zarina’. Il suo vero nome è però Giusi Bartolozzi ed è conosciuta non solo per essere un’ex deputata di Forza Italia, ma anche per essere capo di gabinetto di Carlo Nordio, ministro della Giustizia al centro del dibattito nel 2025 per il caso Almasri. Scopriamo insieme alcune curiosità sulla sua carriera e la sua vita privata.
Giusi Bartolozzi: la biografia
Giuseppa Lara Bartolozzi, questo il suo nome completo, è nata a Gela, in provincia di Caltanissetta, il 18 dicembre 1969 sotto il segno del Sagittario. Sulla sua biografia non conosciamo molti altri dettagli. Non sappiamo chi siano i suoi genitori, quali siano le sue origini e se abbia fratelli e sorelle.

Giusi Bartolozzi: la carriera
La carriera di Giusi comincia come avvocato e continua, nel 1999, con l’ingresso in magistratura. Dal 2002 lavora come giudice presso il tribunale di Gela, mentre dal 2009 è giudice presso il tribunale di Palermo.
Quattro anni dopo passa alla Corte d’appello di Roma, per poi diventare magistrato presso la Commissione tributaria provinciale. La svolta della sua carriera arriva però con l’ingresso in politica, in particolare quando nel 2019 viene candidata ed eletta all’interno delle liste di Forza Italia nel collegio plurinominale Sicilia 1-03.
Inizia così la sua vita da deputata, mettendosi in aspettativa per quanto riguarda l’attività da magistrata. In questi anni ottiene diversi incarichi: è membro e segretaria della seconda Commissione Giustizia, presidente della Sezione bicamerale di Amicizia UIP Italia-Iraq, componente della Commissione speciale per l’esame degli atti urgenti presentati dal Governo, della Commissione parlamentare antimafia e molti altri ancora.
Dopo alcuni voti contrari a Forza Italia, tra cui quello sulla riforma della giustizia, esce nel 2021 dal proprio gruppo parlamentare e passa al gruppo misto. Nel 2022 non viene ricandidata al Parlamento, ma rimane ancora attiva in politica prima come vice-capo di gabinetto del ministero della Giustizia, poi dal 2024, come capo di gabinetto.
Al di là di questi aspetti, non abbiamo informazioni sui suoi guadagni da magistrata. Come deputata dovrebbe aver guadagnato circa 5000 euro netti nel periodo in cui ha seduto in Parlamento, mentre come capo-gabinetto il suo stipendio dovrebbe essere di circa 59mila euro lordi all’anno. Non abbiamo informazioni invece sul suo patrimonio personale.
La vita privata
Per quanto riguarda la sua vita privata, sappiamo che è sposata con Gaetano Armao, avvocato, politico ed ex vice presidente della giunta regionale siciliana, dal 2017 al 2022. Dalla loro unione è nato un figlio, Luigi. Per quanto riguarda la residenza, vive a Roma per motivi di lavoro, ma potrebbe aver mantenuto la propria residenza in Sicilia.
Chi è Gaetano Armao, il marito di Giusi Bartolozzi
Gaetano Armao è nato a Palermo il 14 gennaio 1962 sotto il segno del Capricorno. Avvocato cassazionista, professore associato di diritto amimnistrativo, si è costruito anche un’importante carriera politica, collaborando spesso anche con la consorte.
5 curiosità su Giusi Bartolozzi
– Si è laureata in giurisprudenza alla Luiss Guido Carli e nel 1996 è diventata avvocato presso il Foro di Roma.
– Con altri colleghi di Forza Italia (Polverini, Prestigiacomo, Vito e Perego) ha nel 2020 a favore del disegno di legge Zan, in dissenso rispetto al proprio gruppo parlamentare.
– Cosa c’entra Giusi Bartolozzi con il caso Almasri? Nel 2025 il suo nome è stato coinvolto, da una parte della stampa, nel caso che ha travolto Carlo Nordio. In sostanza, il suo nome è finito nell’occhio del ciclone dopo che il tribunale dei ministri ha definito “inattendibile e anzi mendace” una sua dichiarazione in cui avrebbe dichiarato di aver deciso di non sottoporre al ministro l’atto con cui la Corte d’appello di Roma avrebbe potuto convalidare l’arresto di Almasri.
– Subito dopo lo scoppio dello scandalo Almasri, lo stesso ministro della Giustizia ha preso apertamente le sue difese in un comunicato: “Come la presidente Meloni ha ritenuto surreale che i suoi ministri abbiano agito senza il suo consenso, così anch’io ritengo puerile ipotizzare che il mio capo di gabinetto abbia agito in autonomia. Ribadisco che tutte, assolutamente tutte, le sue azioni sono state esecutive dei miei ordini, di cui ovviamente mi assumo la responsabilità politica e giuridica“.
– Sui social network ha una pagina su Facebook e un account privato su Instagram.