Le patatine fritte potrebbero essere presto meno dannose, grazie ai nuovi studi sulla coltivazione delle patate OGM, con un ridotto contenuto di acrilamide.

Le patatine fritte sono uno dei contorni più amati al mondo; le cosiddette “french fries” dagli americani si accompagnano a carne, pesce, o come semplice sfizio in qualsiasi momento della giornata, ma non altrettanto “buone” sono le conseguenze sulla salute che un elevato consumo di questo prodotto comporta.

Nel tentativo di ridurre i danni derivati da un consumo eccessivo di patatine fritte, il Dipartimento per l’Agricoltura del governo statunitense (USDA) ha approvato, qualche giorno fa, e dato il via libera alla coltivazione della prima patata OGM a basso contenuto di acrilamide.

L’acrilamide è una sostanza che si sviluppa con la frittura e con la cottura ad alte temperature dei cibi ad alto contenuto di amido ed è considerata potenzialmente cancerogena.

Simbolo della globalizzazione le patatine fritte sono il cibo principe dei fast food e spesso si accompagnano a cibi di scarsa qualità e a bevande gassose.

Ora la scienza si sta impegnando per trovare una parziale soluzione a questo problema, offrendo un’alternativa più salutare e altrattanto gustosa delle patatine fritte, proprio grazie alla ridotta concentrazione di acrilamide.

Attenzione però a non confondere la patata OGM a basso contenuto di acrilamide come “cibo salutare”, dal momento che quest’ultima non sembra promossa per tutelare la salute dei consumatori, quanto per arricchire le tasche delle maggiori multinazionali di fast food.

Anche se il quantitativo di acrilamide sarà ridotto, non sparirà completamente; ecco perché il consiglio è sempre quello di mangiare con moderazione i cibi fritti, e perché no, consumare la patata nelle mille e più varianti che questo splendido tubero ci offre: bollita, al forno, purè etc…

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ultimo aggiornamento: 12 Maggio 2022 11:59


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