Separare correttamente i tappi dalle bottiglie fa la differenza tra spreco e vero riciclo: ecco cosa sapere al riguardo.
Durante la raccolta differenziata, spesso si compie un gesto automatico: gettare bottiglie e tappi di plastica insieme, senza pensarci troppo. Eppure, questa semplice azione può compromettere il riciclo stesso dei materiali plastici. I tappi, infatti, hanno una composizione diversa dalle bottiglie e richiedono un trattamento separato per essere riciclati nel modo corretto.
Bottiglie di plastica e tappi: bisogna dividerli, ecco perché
Le bottiglie in plastica sono generalmente realizzate in PET, materiale leggero, trasparente e facilmente riciclabile.
I tappi – invece – sono composti in prevalenza da PE o HDPE, polietilene ad alta densità, più resistente e opaco. Quando i due materiali sono conferiti insieme, il processo di separazione negli impianti di riciclo si complica, rallentando la filiera e aumentando i costi. In alcuni casi, il materiale misto non può essere recuperato completamente e finisce per essere scartato.

Un solo tappo pesa pochi grammi, ma incide, in modo significativo, se moltiplicato per milioni di pezzi. Riciclare correttamente permette non solo di risparmiare petrolio e ridurre le emissioni, ma anche di generare un valore economico concreto: circa 400.000 tappi corrispondono a 150 euro in materiale rigenerato.
Dalla raccolta solidale al riuso creativo
Negli ultimi anni, numerose associazioni, scuole e parrocchie hanno avviato progetti di raccolta dei tappi a fini solidali.
Il materiale selezionato è venduto ad aziende specializzate: il ricavato finanzia iniziative sociali come l’acquisto di carrozzine, attrezzature mediche e borse di studio.
Infine, i tappi trovano nuova vita anche attraverso il riuso creativo. Nei laboratori didattici , infatti, trasformati in giochi educativi, mosaici colorati, accessori e piccoli complementi d’arredo.