Patricia Arquette si è imposta all’attenzione del pubblico come nome di rilievo del panorama cinematografico e televisivo.
Cresciuta a “pane e recitazione”, Patricia Acquette si è conquistata gli onori della gloria come attrice, soprattutto nel corso degli anni Novanta. In seguito, si è cimentata con altre professioni legate al mondo delle produzioni televisive e cinematografiche confermando il suo talento, e facendosi apprezzare per il suo impegno sociale.
Biografia, famiglia e formazione di Patricia Arquette
All’anagrafe Patricia Tiffany Arquette, è nata sotto il segno dell’Ariete, il 10 aprile 1968 a Chicago, Illinois. Proviene da una famiglia di artisti: suo padre, Lewis Arquette, era un attore, e sua madre, Brenda Nowak, era un’attrice e poetessa. Inoltre è nipote del caratterista televisivo Cliff Arquette, anche i suoi fratelli, Rosanna, David, Richmond e Alexis Arquette, sono stati attivi nel mondo dello spettacolo.
Cresciuta in una comunità artistica con influenze hippie, Patricia ha sviluppato un interesse per la recitazione fin da giovane. Dopo un’infanzia trascorsa in varie città, si è trasferita a Los Angeles per intraprendere la carriera di attrice.
A 15 anni, dopo aver frequentato la Mid-City Alternative School, ha deciso di andare a vivere con la sorella Rosanna. Dopo aver preso il diploma al Los Angeles Center for Enriched Studies di Los Angeles, ha deciso di superare la sua timidezza, ed intraprendere la carriera da attrice, lanciandosi nel seguire le orme della sua famiglia.
La sua carriera da attrice
Patricia Arquette ha debuttato al cinema nel 1987 con un piccolo ruolo in “Nightmare 3 – I guerrieri del sogno“. Il suo primo ruolo importante è arrivato con “Una vita al massimo” (1993) di Tony Scott, scritto da Quentin Tarantino. Qui ha interpretato Alabama Whitman, guadagnandosi l’attenzione della critica.
Negli anni successivi, ha lavorato in film come “Ed Wood” (1994) di Tim Burton, “Strade perdute” (1997) di David Lynch e “Stigmate” (1999). La sua carriera ha avuto una svolta significativa con il ruolo di Allison DuBois nella nota serie TV “Medium” (2005-2011). Un ruolo grazie al quale ha vinto un Emmy Award nel 2005 come migliore attrice protagonista in una serie drammatica. La serie, basata su una sensitiva reale, ha consolidato la sua reputazione come attrice versatile.
Nel 2014, Patricia ha raggiunto l’apice della notorietà con il film “Boyhood” di Richard Linklater, girato nell’arco di 12 anni. Per il suo ruolo di Olivia Evans, una madre single, ha vinto l’Oscar come migliore attrice non protagonista nel 2015, oltre a numerosi altri riconoscimenti. Successivamente, ha recitato in serie TV di successo come “The Act” (2019), per cui ha ricevuto un altro Emmy, e “Severance” (2022), apprezzata dalla critica.
Tra i suoi altri lavori si devono segnalare le interpretazioni in “Fast Food Nation” (2006) con Bruce Willis e nella commedia di Sam Garbarski, “Vijay – Il mio amico indiano”. Si è cimentata anche con la regia come nel caso di “Gonzo Girl” e di “Scissione“. Ma si è distinta principalmente come volto di film e serie TV, spaziando tra generi diversi, dal dramma al thriller psicologico, diretta da registi di culto come: David Lynch, Tim Burton e Martin Scorsese.
L’attrice ha preso alla produzione “Severance”, serie TV di fantascienza e thriller psicologico in streaming su Apple TV+, creata da Dan Erickson e diretta in parte da Ben Stiller, la serie ha debuttato nel 2022 e ha ricevuto consensi per la sua trama originale e le performance del cast.
L’attrice vincitrice dell’Oscar, nel ruolo di Maggie Murdaugh è tra i protagonisti della serie targata Hulu dal titolo Murdaugh: Death in the Family (2025), miniserie televisiva drammatica sul crimine, creata da Michael D. Fuller ed Erin Lee Carr.
La vita privata di Patricia Arquette
L’attrice si è sposata due volte: con l’attore Nicolas Cage (1995-2001) e con Thomas Jane (2006-2011), con cui ha una figlia, Harlow Olivia Calliope. Ma ha anche un figlio, Enzo, nato da una relazione precedente.
Curiosità su Patricia Arquette
– Da bambina non le balenava per la testa di seguire le orme della sua famiglia, perché troppo timida e introversa, voleva infatti fare l’ostetrica. In seguito ha cambiato idea, scegliendo la recitazione.
– Si è messa in evidenza sposando diverse cause sociali, tra cui quelle ambientaliste e dei diritti LGBTQ+, influenzata anche dalla storia di sua sorella Alexis, attrice transgender.
– L’attrice ha rivelato che durante i suoi primi provini ha subito bodyshaming. “Ai provini mi dicevano che ero troppo grassa e formosa», ricorda, e riceveva un no dopo l’altro, fino agli Anni Novanta” – ha rivelato in alcune sue interviste.
– Patricia Arquette su Instagram promuove il suo lavoro, aggiornando i fan sui suoi progetti e film, ma nei suoi post, spesso parla di uguaglianza di genere, diritti delle donne (inclusi salari equi a Hollywood, discriminazione in gravidanza e violenza sessuale) e giustizia sociale.
– Attraverso i social, Patricia supporta cause umanitarie tramite la sua organizzazione GiveLove.org. Infatti, si è attivata impegnandosi con gli aiuti post-disastri (come nel caso degli uragani in Haiti) e progetti di riciclo e sanità pubblica.