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Fratelli d’Italia propone il reato di istigazione all’anoressia: sanzioni e carcere per difendere le vittime

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Fratelli d’Italia ha proposto l’introduzione del reato di istigazione all’anoressia: fino a 4 anni di reclusione e multe salate.

Per combattere l’anoressia e la bulimia, Fratelli d’Italia ha proposto l’introduzione di un nuovo reato: l’istigazione ai disturbi del comportamento alimentare. Sono previste pene esemplari: fino a quattro anni di carcere e sanzioni che possono arrivare a 150 mila euro.

Anoressia: Fratelli d’Italia propone il reato di istigazione

Il senatore di Fratelli d’Italia Alberto Balboni ha presentato un disegno di legge volto all’introduzione di un nuovo reato: l’istigazione all’anoressia o alla bulimia. Depositato lo scorso 15 marzo e presentato in Senato il 27 marzo, il ddl ha un obiettivo duplice: prevenire l’insorgenza di disturbi alimentari e punire quanti promuovono comportamenti dannosi per la salute. Considerando che problematiche di questo tipo coinvolgono il 5% della popolazione, specialmente giovani, Fratelli d’Italia vuole accendere i riflettori su questa “malattia sociale“.

Ogni anno 4mila giovani perdono la vita a causa di questa malattia psichiatrica e sociale. Vogliamo che i disturbi vengano riconosciuti come malattia sociale, così sarà più semplice il lavoro nelle scuole. Abbiamo depositato il ddl proprio il 15 marzo, la giornata del Fiocchetto lilla. L’obiettivo è avere uno psicologo a scuola dedicato per incontrare i ragazzi, in grado di aiutarli e capire i primi sintomi. Il ddl punta sulla prevenzione, ma anche sulla repressione dei comportamenti illegali perché siamo al limite dell’istigazione al suicidio“, ha dichiarato Balboni.

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Istigazione all’anoressia e alla bulimia: carcere e sanzioni

Considerando che l’anoressia e la bulimia rappresentano “la prima causa di morte dopo gli indicenti stradali per i giovani dopo i 25 anni“, il senatore di Fratelli d’Italia ha sottolineato che l’introduzione del reato consentirebbe di introdurre misure specifiche di sostegno. Il ddl è composto da cinque articoli e punta a punire quanti promuovono o provocano disturbi del comportamento alimentare “con qualsiasi mezzo, anche per via telematica“.

Se il ddl dovesse essere approvato, quanti commettono il reato di istigazione all’anoressia rischiano fino a due anni di reclusione e una sanzione da 20 a 60 mila euro. Le pene aumentano – fino quattro anni e una multa da 40 a 150 mila euro – se la vittima è un minore.

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ultimo aggiornamento: 27 Marzo 2023 15:36

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