Dal 1999 una lotta costante contro questi devastanti ordigni bellici

4 Aprile: la Giornata Internazionale contro le mine fu istituita nel 2009, per ribadire quanto affermato nel Trattato di Ottawa, con il quale oltre 100 Paesi del mondo si impegnarono nel 1997 a smantellare le proprie riserve di mine e bonificare le aree minate di loro competenza.

L’Italia e le mine antiuomo

Per quanto ci possa sembrare alieno rispetto ai nostri principi costituzionali, fino ai primi anni Novanta l’Italia era uno dei più attivi produttori mondiali di mine antiuomo. 

Questi ordigni bellici tecnologicamente complessi ma poco costosi, di facile piazzamento ma molto difficili da disarmare. Per questi motivi rimangono anche oggi uno dei più efficaci strumenti di morte nelle mani di molti degli eserciti del mondo.

Si definisce mina un ordigno esplosivo che rimane inerte fino a che non si verificano le condizioni per la sua esplosione. Tali condizioni sono legate essenzialmente alla pressione: è la pressione esercitata sulla mina che ne attiva la deflagrazione e tale pressione è nella maggioranza dei casi esercitata da un essere umano inconsapevole.

Le mine vengono definite antiuomo perché finalizzate all’uccisione o alla mutilazione sia di chi inconsapevolmente le attiva sia di coloro che si trovano nei pressi dell’esplosione. Le mine a frammentazione contengono frammenti di metallo, ma più spesso di vetro o di materiale plastico, che si conficcano nel corpo della vittima provocando ferite aggiuntive. Le mine a frammentazione caricate a plastica o vetro rendono estremamente difficile la propria localizzazione perché risultano invisibili ai metal detector.

Sminare un campo minato è estremamente lungo, difficoltoso e dispendioso, quindi molto spesso le mine rimangono in posizione molti decenni dopo il conflitto durante il quale erano state piazzate. Questo produce una serie di danni sul lungo periodo, impedendo alle popolazioni la coltivazione o l’attraversamento di un terreno.

Attualmente si stima mine inesplose siano presenti soprattutto all’interno dei confini territoriali di Iraq e Afghanistan, mentre in passato il territorio più martoriato per l’esplosione di mine antiuomo fu la Cambogia durante la Guerra di Indocina.

4 Aprile: la Giornata Internazionale contro le mine

Le mine violano il Diritto Internazionale Umanitario, poiché causano attacchi indiscriminati contro militari e civili che travalicano i limiti etici e temporali di un conflitto bellico.

Per questo motivo il 3 Dicembre del 1997 ad Ottawa (Canada) fu firmato un trattato multilaterale con il quale, a partire dal 1 Marzo 1999 gli Stati firmatari si sarebbero impegnati a interrompere la produzione di mine antiuomo e a collaborare alla bonifica di aree minate. Tra i primi firmatari compare l’Italia, mentre tra i paesi che ad oggi non hanno firmato il trattato si annoverano Stati Uniti, Israele, Finlandia, Russia, Cina, India e Corea del Nord.

La Giornata Internazionale contro le mine intende promuovere gli ideali che dettarono il trattato di Ottawa e sensibilizzare l’opinione pubblica su questo tema.

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ultimo aggiornamento: 26 Luglio 2021 10:28


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