Una delle tecniche più usate da parte delle coppie che vogliono avere un bambino ma che non cui riescono è la fecondazione in vitro, che in genere avviene anche con gli ovuli che vengono donati da donne sane. Ecco quali rischi può comportare diventare donatrice di ovuli.

Se si ha un’età compresa tra i 18 e i 35 anni, si potrebbe pensare di diventare donatrice di ovuli: questo infatti comporta dei vantaggi economici, e anche la soddisfazione di aver aiutato una donna a rimanere incinta.

Prima di sottoporsi alla procedura però si deve sapere bene in che cosa consiste, e quali rischi per la salute può  comportare: si tratta comunque di un intervento, in una zona molto delicata del corpo femminile.

Durante la fase precedente al prelievo vero e proprio infatti la donatrice viene sottoposta ad uno stimolo ormonale, affinchè il suo ovulo produca più ovociti. Queste dosi massicce di ormoni possono provocare la sintomatologia tipica del periodo mestruale, ovvero gonfiore al seno, sbalzi di umore, senso di affaticamento. 

In alcuni casi si può soffrire di iperstimolazione ovarica, che può portare a disturbi renali e coaguli di sangue. In questo caso i medici potrebbero decidere di interrompere il procedimento.

Se si arriva all’intervento, una sonda verrà  inserita nel follicolo ovarico. Questo potrebbe portare ad infezioni, o nei casi più gravi alla perforazione dell’utero. Inoltre non si deve dimenticare che l’intervento viene eseguito in anestesia locale.

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ultimo aggiornamento: 21 Luglio 2020 9:45


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