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“Non mi riconosceva, la imboccavo”: Lino Banfi e gli ultimi momenti della moglie

Lucia Zagaria e Lino Banfi

Protagonista del cortometraggio per la canzone di Michele Bravi, ‘Lo ricordo io per te’, Lino Banfi ha ricordato la malattia della compianta moglie.

Aveva stupito tutti con un ricordo nostalgico a carattere ironico. Ora, invece, Lino Banfi ha avuto modo di ricordare momenti ben diversi con ben altro umore e spirito, quelli della malattia vissuta dalla compianta moglie, la signora Lucia Zagaria. Protagonista del cortometraggio per la canzone di Michele Bravi, ‘Lo ricordo io per te’, che tratta il tema dell’Alzheimer, l’attore ha parlato al Corriere della Sera di quanto vissuto con la sua ormai scomparsa dolce metà con relativi ultimi momenti di vita.

Lino Banfi e il cortometraggio di Michele Bravi

Nel corso dell’intervista al Corriere della Sera, Lino Banfi ha spiegato come si sia ritrovato a far parte del progetto di Bravi. In questo senso l’attore ha saputo delle intenzioni del giovane artista grazie a Mara Venier e dopo averci parlato di persona, eccolo protagonista del cortometraggio del brano ‘Lo ricordo io per te’.

Lucia Zagaria e Lino Banfi
Lucia Zagaria e Lino Banfi – www.donnaglamour.it

Durante le riprese, Banfi ha avuto delle difficoltà, ripensando a sua moglie: “Perché è stato come rivivere l’ultimo anno della nostra vita insieme. Ogni tanto mi dimenticavo che accanto a me c’era un’attrice: Lucia Zotti, pensi, lavorava con me 60 anni fa alla radio di Bari, prendevo il pullman da Canosa. Ma io davanti agli occhi rivedevo la mia Lucia“, ha raccontato l’attore.

Il ricordo degli ultimi tempi della moglie

Nell’intervista, Banfi ha sottolineato come la malattia che ha colpito la compianta Lucia sia stata davvero terribile e che gli abbia provocato molto dolore. Fin dal principio: “Un giorno stavamo parlando, ad un tratto lei si bloccò, lo sguardo perso nel vuoto. ‘Beh, allora?’, la spronai, pensando che si fosse solo incantata. ‘Allora cosa?’. ‘Che mi stavi dicendo?’. Rimase in silenzio a lungo. Poi riprese il discorso”.

Quello fu solo l’inizio del male che ha poi concluso il percorso nel modo peggiore possibile: “Quando da Alzheimer il male diventò un tumore al cervello, con crisi epilettiche, fino alla fine. Lucia a quel punto non riconosceva più nessuno, non parlava più, la imboccavo come una bambina piccola. Non viveva, vegetava. I medici dell’hospice più che i malati devono aiutare i familiari a convivere con la disperazione”, ha raccontato Banfi.

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ultimo aggiornamento: 9 Aprile 2025 14:50

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