Vai al contenuto

Kate Middleton, il “rischio” di recidiva del tumore: parla l’esperto

Kate Middleton

La Principessa Kate Middleton e le sue condizioni di salute tornano ad essere argomento di grande attenzione. Le parole dell’esperto.

Kate Middleton e il Principe William stanno pensando al loro viaggio ormai prossimo per festeggiare l’anniversario di nozze. Eppure, le condizioni di salute della Principessa del Galles continuano ad essere un tema sempre molto scottante. Nelle ultime ore, infatti, all’Adnkronos Salute, Massimo Di Maio presidente eletto dell’Associazione italiana oncologia medica (Aiom), ha spiegato come la donna debba fare molta attenzione al suo stile di vita, viaggi e abitudini lavorative comprese.

Kate Middleton: la situazione sul tumore

Sono passati ormai diversi mesi dalla bella notizia data da Kate Middleton in merito alla fase di guarigione dal tumore che l’aveva colpita. La Principessa del Galles, infatti, aveva parlato a cuore aperto a tutto il Regno Uniti ma in generale anche al mondo intero spiegando come il cancro fosse in “remissione completa”.

Kate Middleton
Kate Middleton – www.donnaglamour.it

Allo stesso tempo, la Middleton aveva aggiunto che prima di tornare a compiere le sue normali attività, personali e professionali, ci sarebbe voluto un po’ di tempo ma che nelle sue intenzioni ci fosseì, appunto, ritornare alla normalità.

Il rischio recidiva: parla l’esperto

Proprio di questa normalità e dei rischi che la Principessa deve ancora affrontare ha parlato all’Adnkronos Salute, Massimo Di Maio presidente eletto dell’Associazione italiana oncologia medica (Aiom). “Kate ha fatto una chemioterapia precauzionale per ridurre i rischi di recidiva”, ha esordti l’esperto.

“Suo obiettivo, come dei pazienti come lei, è tornare alla normalità, ovvero agli impegni di lavoro, alla vita sociale e affettiva”, ha aggiunto. Ma è proprio in questa volontà di tornare alla vita di tutti i giorni che risiedono dei rischi.

“Ma tornare alla vita di prima della malattia significa dover fare i conti con gli esiti delle terapie tossiche e degli interventi chirurgici. La remissione è una premessa per la guarigione, ma si convive comunque con il rischio di recidiva“, ha detto Di Maio. Questo comporta la necessità “di controlli diagnostici e strumentali all’inizio con cadenza più stretta e poi con il tempo più distanziata. Ovviamente, molto dipende dal tipo di tumore ma controlli e visite dovranno essere eseguiti con una certa frequenza (1-2 volte l’anno), di solito per i primi 5 anni”. Successivamente ai 5 anni, “in base alle caratteristiche del tumore, o si interrompe il follow-up oppure i controlli devono proseguire”.

Riproduzione riservata © 2025 - DG

ultimo aggiornamento: 24 Aprile 2025 15:33

Jolanda Renga, una novità sul suo corpo: cosa si è fatta tatuare