Spesso il problema dell’emicrania non viene diagnosticato e trattato in modo corretto. Per chi ne soffre significa provare un dolore così intenso da stravolgere la vita quotidiana.

A chi non è mai capitato di soffrire di emicrania, o anche conosciuta come mal di testa?

Di emicrania si soffre, ma si perde anche il lavoro: 4 persone che lo subiscono fanno fatica a mantenere la loro occupazione, e uno su quattro la perde del tutto.

Una ricerca di Allergan condotta su 617 pazienti italiani, tedeschi, spagnoli ed inglesi, rivela che il mal di testa continuo complica la vita quotidiana e i rapporti interpersonali: il 30% di chi ne soffre non ha mai ricevuto una diagnosi e il 50% non segue una terapia.
Il 39% dei pazienti con emicrania cronica ha difficoltà nel mantenere un lavoro stabile e circa uno su quattro (24%) ha perso il lavoro in passato a causa della patologia.

Dall’indagine condotta è emerso che più della metà degli intervistati affetto da emicrania cronica sarebbe disposto a fare qualsiasi cosa per diminuire la frequenza (56%) e l’intensità (57%) degli attacchi, ma il 29% ritiene che non ci sia nulla che si possa fare.

Paolo Martelletti, Direttore del Centro di Riferimento Regionale per le Cefalee della Sapienza di Roma, spiega:

“È fondamentale non sottovalutare i mal di testa e affidarsi a un medico specializzato. Solo il medico saprà valutare l’approccio terapeutico migliore, volto a gestire le fasi acute e a prevenire per quanto possibile gli attacchi di emicrania cronica. I trattamenti vanno fatti da mani esperte in ambiti specialistici e producono una netta e progressiva diminuzione dell’intensità delle crisi, della frequenza dei giorni con emicrania e soprattutto una consequenziale riduzione dell’uso di terapie farmacologiche con analgesici o triptani, riportando alla forma episodica, dopo vari cicli, la forma cronica della emicrania.”

DONNAGLAMOUR ULTIM'ORA

ultimo aggiornamento: 23 Settembre 2014 18:22


Lo sapete cosa succede al nostro corpo quando non beviamo abbastanza acqua?

Lo iodio è molto carente negli italiani e provoca il gozzo