Confermata la presenza del coronavirus già a gennaio: potresti averlo già avuto! Anche Melania Rizzoli, su Libero, aveva spiegato come riconoscere i sintomi.

Un’influenza peggiore delle altre, un virus che si trasmette facilmente e che è ancora più pericoloso perché in incubazione fino a 14 giorni. In più uno studio incrociato dell’Università di Milano e dell’ospedale Sacco ha confermato la presenza del coronavirus già a gennaio in Italia. Come fare a riconoscere i sintomi del coronavirus? Quando si è maggiormente a rischio contagio? Ma soprattutto: è possibile aver avuto il coronavirus senza essersene accorti?

I sintomi lievi del coronavirus che (forse) ti sono sfuggiti

Raffreddore: naso che cola o naso tappato può essere un sintomo lieve che non ha destato preoccupazione. In realtà potresti aver avuto COVID-19.

Coronavirus
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Tosse secca che ti ha seguito per qualche settimana. Nella tosse secca non si presenta catarro o muco, infiamma la gola e il cavo orale e fatica, in questo caso, a passare.

Perdita di gusto e olfatto. Anche questo sintomo, come molti altri, può non avervi allarmato poiché tipico dell’influenza. Uno studio pubblicato sul Journal of Medical Virology ha tuttavia affermato che questo ceppo di coronavirus potrebbe attaccare il sistema nervoso centrale e quindi anche alcuni sensi.

Mal di pancia. Questo sintomo non è stato ancora studiato a fondo ma molti pazienti positivi hanno lamentato mal di pancia prima dell’insorgere degli altri sintomi più noti. Uno studio tuttavia sembra avvalorare questa tesi, infatti pare che un sintomo del coronavirus potrebbe essere a livello di intestino con l’insorgere di episodi diarroici.

Congiuntivite. Se hai avuto delle infezioni agli occhi potresti, anche in questo caso, essere già stato contagiato da COVID-19. Infatti il virus, come già affermato, può infettare tramite le vie aeree come occhi, naso e bocca.

Stanchezza e affaticamento possono essere sintomi lievi da contagio. Infatti in uno studio pubblicato sul Journal of American Medical Association, circa il 44% dei ricoverati positivi hanno affermato di sentirsi stanchi e affaticati ancora prima che si manifestassero altri sintomi.

Coronavirus: l’analisi di Melania Rizzoli

Sintomi lievi e altri invece ben evidenti, come quelli di cui a marzo aveva parlato Melania Rizzoli, medico nonché assessore della Regione Lombardia. “Febbre e affanno. Sono questi i due sintomi principali di esordio dell’infezione da Coronavirus, sono stati riscontrati presenti sempre insieme nell’ 86% dei soggetti esaminati e diagnosticati infetti, mentre l’ altro sintomo iniziale, la tosse, è invece stata registrata nella metà dei pazienti, ovvero nel 50% di coloro che poi sono risultati affetti dal Covid19″, scrive Melania Rizzoli.

Mascherina anti virus
Mascherina anti virus

“Quindi tutti coloro che si trovino improvvisamente con l’ aumento della temperatura superiore almeno ai 37.5 gradi e di segnali come tosse e dispnea, alla luce delle ultime statistiche epidemiologiche, anche se non significa necessariamente avere contratto l’infezione da Coronavirus, devono ragionevolmente sospettarne la presenza, devono rimanere a casa, non andare in pronto soccorso, ma chiamare il proprio medico di famiglia o il 112 (o i numeri di emergenza, ndr), canali attraverso i quali il personale sanitario valuterà telefonicamente la situazione, verificando, con altre domande specifiche, il sospetto della virosi in atto, e regolarsi di conseguenza”.

Cosa fare se si manifestano i sintomi del coronavirus?

Stabiliti i sintomi, se sei stato a casa per il periodo in cui non stavi bene hai preso la scelta più giusta per evitare il contagio, anche inconsapevolmente. Purtroppo non possiamo ancora sapere quanti hanno già sviluppato la malattia quindi le nostre sono solo ipotesi avvalorate da sintomi tuttavia certi che si manifestano anche in concomitanza di altre patologie diverse dal coronavirus COVID-19.

Se invece state male adesso, Melania Rizzoli spiega cosa fare in caso di contagio o presunto tale. “Le persone che improvvisamente accusano i sintomi più comuni sopra elencati, quali febbre, stanchezza, tosse secca e non produttiva (senza catarro), o presentino anche indolenzimento e dolori muscolari, congestione nasale, naso che cola, congiuntivite, mal di gola o diarrea, tutti segnali generalmente lievi, che però acquistano intensità nel giro di 48ore, devono contattare il proprio medico, poiché l’infezione può rapidamente evolvere in polmonite, causando la temibile sindrome respiratoria acuta grave, con insufficienza renale ed altre complicazioni organiche potenzialmente letali”.

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