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Chi era Dondinho, padre della leggenda del calcio Pelé

Pele

Dondinho ha trasmesso non solo la sua passione per il calcio al figlio, ma anche le sue doti ed il grande fiuto per il gol.

Dondinho non è stato solo il padre di Pelè, ma a sua volta un calciatore, o meglio un attaccante prolifico, che si è messo in mostra nell’epoca dilettantistica del calcio brasiliano. La sua carriera si è interrotta prematuramente a causa di un grave infortunio. Ecco una panoramica sulla sua storia e carriera.

Chi era Dondinho: biografia e primi passi sui campi di calcio

João Ramos do Nascimento, noto come Dondinho, è nato a Campos Gerais, nello stato di Minas Gerais, il 21 ottobre 1917, sotto il segno zodiacale della Bilancia. Le prime esperienze con il calcio le ha avute nel corso della sua giovinezza a Campos Gerais. Si è mosso in un contesto in cui il calcio brasiliano era ancora prevalentemente amatoriale.

Cresciuto in una famiglia modesta, si è avvicinato al calcio nei campi improvvisati della sua città natale, dove il pallone era spesso fatto di stracci o materiali di fortuna. La sua passione ed il talento naturale per il gioco, in particolare il colpo di testa, lo hanno fatto conoscere nelle competizioni locali.

Nel corso dei tornei amatoriali di Minas Gerais, come centravanti si è messo in evidenza per la sua fisicità, agilità e straordinario stacco aereo. Questi tornei, organizzati tra squadre locali, si sono rivelati il principale palcoscenico per i calciatori dell’epoca. Infatti, il professionismo in Brasile era ancora agli albori.

Così come promessa del calcio brasiliano ha militato in diversi club locali, prima di approdare a squadre più strutturate. Così ha militato nella rosa di piccoli club di Campos Gerais e dintorni, per poi attirare l’attenzione di squadre più grandi, portandolo a firmare con l’Atlético Mineiro negli anni ’30.

La sua carriera calcistica

Dondinho ha giocato negli anni ’30 e ’40, un periodo in cui il calcio brasiliano era in transizione verso il professionismo, ma le opportunità erano limitate, soprattutto per i giocatori delle città minori. Il centroavanti ha avuto modo di fare le sue prime esperienze significative con l’Atlético Mineiro, dove ha giocato in alcune partite. Il calciatore ha disputato un’amichevole memorabile nel 1940 contro il São Cristóvão-RJ. In quell’occasione ha segnato una rete, per poi subire un grave infortunio al ginocchio, che ha finito per compromettere la sua carriera.

Dopo l’infortunio, Dondinho si è trasferito a Bauru, São Paulo, dove ha comunque continuato a giocare per club locali, come il Bauru Atlético Clube (BAC). Qui ha vinto il Campeonato do Interior nel 1946, un trofeo regionale che ha rappresentato uno dei suoi maggiori successi ottenuti in carriera. Proprio a Bauru, ha iniziato a coinvolgere il giovane Pelé nel mondo del calcio, portandolo agli allenamenti ed insegnandogli le basi del gioco.

Nel corso della sua carriera ha conquistato un record imbattuto nel calcio professionistico: ha messo a segno 5 gol di testa in una sola partita. Un’impresa che lo ha consacrato come uno dei migliori colpitori di testa della sua epoca.

Non ha mai giocato per la nazionale brasiliana, a differenza del figlio Pelé, che vinse tre Mondiali (1958, 1962, 1970), riscattando anche le delusioni personali di Dondinho, come il “Maracanazo” del 1950, quando il Brasile perse il Mondiale in casa. Nonostante il suo talento, Dondinho non ha mai raggiunto il professionismo a causa dell’epoca in cui è vissuto, e di alcune circostanze avverse. Ma il suo lascito ha avuto modo di vivere attraverso il figlio. Il calciatore brasiliano ha realizzato il sogno del genitore, addirittura superando ogni aspettativa.

Dondinho si è spento il 16 novembre 1996 a Santos, nello stato di São Paulo, all’età di 79 anni, dopo aver trascorso gli ultimi anni circondato dall’affetto della famiglia. Il figlio Pelé, in diverse occasioni lo ha ricordato con grande affetto per il suo ruolo di padre e mentore.

La vita privata di João Ramos do Nascimento

João Ramos do Nascimento ha avuto una relazione significativa con Celeste Arantes, nata il 20 novembre 1922, sotto il segno del Sagittario, poi divenuta sua moglie. I due si sono conosciuti a Três Corações, ed avevano in comune lo stesso contesto familiare modesto, tipico delle piccole città brasiliane dell’epoca.

Dondinho e Celeste si sono sposati probabilmente alla fine degli anni ’30 oppure all’inizio degli anni ’40. Il loro matrimonio fu segnato da un forte legame affettivo, ma anche da difficoltà economiche, aggravate dall’infortunio al ginocchio del calciatore che interruppe la sua carriera.

Celeste, morta il 21 giugno 2024 a Santos, São Paulo, all’età di 101 anni, aveva un carattere forte e pragmatico. Inizialmente fu scettica riguardo al calcio come carriera per il marito e poi per i figli, temendo infortuni ed instabilità finanziaria.

La coppia ha avuto tre figli: Edson Arantes do Nascimento (Pelé), nato il 23 ottobre 1940, sotto il segno dello Scoprione, a Três Corações, Minas Gerais; Zoca (Jair Arantes do Nascimento), nato presumibilmente intorno al 1942-1944, che seguì le orme del padre e del fratello maggiore, giocando a calcio, senza raggiungere la fama di Pelé. La terzogenita, Maria Lúcia do Nascimento, nata probabilmente a metà degli anni ’40.

Curiosità su Dondinho

– Si è distinto per le sue doti atletiche ed il potente stacco aereo, qualità che gli valsero in campo il soprannome “O Maleável” (“il Malleabile”). Era noto per il suo stile di gioco fisico ma elegante, con un’eccezionale capacità di segnare di testa. Come calciatore ha avuto modo di ritagliarsi il suo spazio, diventando una figura rispettata nei circoli calcistici locali, nonostante non abbia mai raggiunto il palcoscenico nazionale o internazionale.

– Era un tifoso dell’Atlético Mineiro e sognava di giocare a livello professionistico con la sua squadra del cuore.

– Durante la finale dei Mondiali del 1950, quando il Brasile perse contro l’Uruguay (il famoso “Maracanazo”), l’uomo pianse insieme al figlio Edson, allora bambino. Questo episodio segnò profondamente Pelé, che promise al padre di vincere un giorno il Mondiale per il Brasile, promessa poi mantenuta nel 1958.

– Dondinho ha rappresentato una figura fondamentale per Pelé, non solo come ispirazione calcistica ma anche come guida morale. Infatti ha dapprima influenzato la sua passione per il calcio, per poi incoraggiare il figlio a perseguire il calcio nonostante le difficoltà economiche e le perplessità della madre Celeste, che temeva gli infortuni e l’instabilità della professione.

– Pelé ha spesso raccontato che da piccolo voleva emulare il padre, di cui ammirava le capacità, specialmente nei colpi di testa. Il soprannome “Pelé” nacque proprio seguendo il padre agli allenamenti, quando il giovane Edson storpiava il nome del portiere Bilé in “Pelé”. Ricordiamo poi che il padre scelse il nome Edson per il figlio, in onore di Thomas Edison, celebrando l’arrivo dell’elettricità a Três Corações nel 1940, anno della nascita di Pelé.

– Pelé ha dedicato al padre, un progetto sull’energia cinetica nel calcio. Il ricordo del padre e quello della famiglia della leggenda del calcio rivive nel Museu Pelé a Santos, dove sono presenti storie anche su Dondinho. L’autobiografia di Pelé, scritta con l’aiuto del giornalista Orlando Duarte ed Alex Bellos, “Pelé: The Autobiography” (2006), ha incluso aneddoti sul padre, sottolineando il suo ruolo nel trasmettere passione e valori al figlio.

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ultimo aggiornamento: 23 Maggio 2025 11:11

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