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Chi è Simone Ruzzi, detto “Cicalone”: da ex pugile a youtuber

Guantoni boxe

Tutto quello che c’è da sapere su Simone Ruzzi, detto “Cicalone”: da ex pugile a youtuber che denuncia episodi di microcriminalità

Simone Ruzzi, noto con il soprannome “Cicalone”, è un ex pugile professionista, che dopo la carriera sul ring, si è reinventato come youtuber e content creator, dedicandosi principalmente a documentare e denunciare episodi di microcriminalità nella capitale.

Chi è Simone Ruzzi, detto “Cicalone”: biografia e carriera

Simone Ruzzi, noto con il soprannome “Cicalone”, originario di Roma, dovrebbe essere nato attorno al 1975. Combinando insieme le sue passioni, ha iniziato la carriera come informatico ed istruttore di pugilato, diventando anche campione di kickboxing.

Si sa che ha combattuto come peso medio negli anni ’90 e 2000, con un caschetto blu iconico nei video d’epoca presenti online. Non è diventato un campione di alto livello, ma l’esperienza nel pugilato gli ha dato una fisicità imponente che gli è servita nei suoi servizi di denuncia.

Ma nel suo curriculum vitae figura anche l’esperienza come manager nei negozi della Mondadori, ma ha anche lavorato per la catena di Blockbuster ed Apple, occupandosi del settore commerciale. Dopo Dopo la carriera sul ring ed altre attività professionali si è reinventato youtuber e content creator,

A partire dal 2007, ha dato alla sua vita una piega diversa concentrandosi sui social. Infatti, ha aperto un canale YouTube chiamato “Scuola di botte”, dove ha condiviso una serie di video sulla boxe, offrendo anche consigli su un corretto regime alimentare.

Successivamente, “Cicalone” ha deciso di documentare e denunciare episodi di microcriminalità nella capitale, in particolare: borseggi, furti e comportamenti scorretti nelle metropolitane, sui bus e nelle zone turistiche come quelle intorno al Vaticano.

Frequentando le periferie italiane, in compagnia di Mattia Faraoni ed Evelina, è riuscito a riprendere in azione non solo bande di borseggiatori. Molti dei suoi video postati in rete riguardano anche pregiudicati e malavitosi. I suoi reel, come atto di denuncia, spesso girati in prima persona con telecamere nascoste o a 360 gradi, hanno guadagnato grande popolarità sui social (soprattutto Instagram e YouTube) per il tono diretto e provocatorio, ma hanno anche suscitato controversie.

Alcuni hanno applaudito il suo operato, considerandolo un “vigilante” che aiuta a sensibilizzare sul degrado urbano. Mentre altri in rete lo hanno accusato di populismo punitivo, squadrismo da tastiera e di umiliare persone vulnerabili (come senzatetto oppure immigrati) per views e monetizzazione.

La vita privata di Simone Ruzzi, detto “Cicalone”

Dalle poche indiscrezioni sul suo privato, è emerso proprio da uno dei suoi video che dovrebbe essere sposato. Ma non si conoscono informazioni su sua moglie. 

Dove vive?

Originario di Roma, ha continuato a vivere nella Capitale. Qui ha deciso di svolgere la maggior parte delle sue attività da content creator, e le “ronde” contro la microcriminalità nelle metropolitane e nelle zone turistiche.

A quanto ammonta il suo fatturato da content creator

Si può ipotizzare, che “Cicalone” possa guadagnare – tra canale Youtube ed inserzioni sui social – tra i 12mila e i 20mila euro al mese.

Curiosità su Simone Ruzzi, detto “Cicalone”

– La sua comunicazione social spazia da Facebook ad Instagram, senza tralasciare il suo Canale personale su YouTube. Sulle piattaforme social “Cicalone” sottolinea il fatto di voler raccontare storie e fatti reali attraverso i suoi reel.

– Il suo esordio come youtuber, si è caratterizzato per la condivisione di contenuti sociali sulle periferie romane e la povertà, portando video in Parlamento per sensibilizzare i politici. Con il tempo, si è concentrato su “ronde” personali contro borseggiatori, spesso di origine rom o est-europea, filmando senza consenso e confrontandoli verbalmente.

– I suoi post hanno la capacità di far registare migliaia di visualizzazioni, scatenando anche dibattiti politici, con la Destra che gli ha rivolto per lo più elogi, e la Sinistra che lo criticato come sintomo di insicurezza indotta dal populismo.

– In poco tempo, Cicalone, è riuscito a diventare molto popolare sul web. Per sfruttare la sua visibilità ha deciso di ‘specializzarsi’ nella caccia ai borseggiatori, girando soprattutto nelle stazioni e nelle metropolitane. Lo youtuber è solito riprende i borseggiatori, oscurandone il volto, per cercare di intimidirli e farli smettere. Ma, in molti casi si è ritrovato a subire, insieme con la videomaker Evelina, dei pestaggi.

– Insieme alla sua troupe, “Cicalone”, ha subito non poche aggressioni, che ha documentato negli ultimi anni. Come quella del giugno 2024: un gruppo di borseggiatori ha aggredito lui e la sua videomaker alla stazione di piazza di Spagna. “C’è stato un casino, hanno rotto la telecamera, hanno colpito Evelina che è sbattuta contro il muro, è stata picchiata da uomini e donne. Poi è intervenuta la Polfer che li ha fermati. Uno aveva il divieto di dimora a Roma, ma stava qui” – ha denunciato il creator via social.

– Inoltre, è stato vittima di un violento pestaggio, il 12 novembre 2025, intorno alle 18:45, alla fermata metro Ottaviano, zona San Pietro. Un’aggressione capitanata da un gruppo di 5-10 persone, alcuni descritti come “ceffi aggressivi”, noti per borseggi, forse sotto effetto di stupefacenti. L’attacco, mirato contro di lui, è iniziato con minacce verbali, proseguito con un pugno alla nuca e calci mentre era a terra. Anche una guardia giurata è rimasta ferita. Trasportato in ambulanza con escoriazioni al sopracciglio, zigomo e bocca, “Cicalone” ha postato una foto da sdraiato con la didascalia “Infami veri da dietro in 10”. Così ha denunciato l’episodio, etichettandolo come una ritorsione per le sue denunce. La polizia ha aperto un’indagine sull’accaduto, riaccendendo il dibattito su sicurezza, immigrazione e squadrismo privato a Roma.

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ultimo aggiornamento: 17 Novembre 2025 12:41

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