Vai al contenuto

La casa di “Non aprite quella porta” esiste davvero e ha una storia spaventosa

Costume Leatherface

La casa di Leatherface del film ‘Non aprite quella porta’ ha terrorizzato milioni di persone: storia e curiosità sulla spaventosa abitazione.

Tra realtà e leggenda, la casa protagonista del cult Non aprite quella porta esiste davvero: dal set cinematografico al ristorante texano più inquietante d’America. Tutta la storia di questa abitazione dello scenario cinematografico horror

Non aprite quella porta, la casa dell’orrore del film diventa leggenda: la storia

Nel cuore del Texas, immersa in una quiete solo apparente, sorge la vera casa di Non aprite quella porta (The Texas Chain Saw Massacre, in inglese, ndr), film del 1974 diretto da Tobe Hooper che ha ridefinito per sempre il mondo dell’horror. Quella che nel film appare come la tana di Leatherface e della sua famiglia di cannibali è, in realtà, un edificio storico costruito nel XIX secolo, originariamente situato a Round Rock.

Costume Leatherface
Leatherface, personaggio di Non aprite quella porta

L’abitazione, che funge da esempio di architettura Queen Anne, colpisce per la struttura asimmetrica di cui è caratterizzata nonché per il portico in legno e le finestre strette che sembravano scrutare il nulla: elementi perfetti per trasmettere il senso di isolamento e paura che ha reso il film un capolavoro del terrore.

Durante le riprese, la casa – ubicata in una zona rurale e semideserta – era avvolta da una calura opprimente che contribuì a creare quell’atmosfera malsana e claustrofobica che ancora oggi inquieta gli spettatori. Dopo il successo del film, però, l’edificio fu abbandonato e rischiò di scomparire per sempre, come molti altri set divenuti ormai obsoleti.

Dal set di un incubo al Grand Central Café

Nel 1998, per fortuna, un gruppo di appassionati decise di salvarla: la casa fu smontata, trasportata pezzo per pezzo e ricostruita a Kingsland, sempre in Texas.

Un restauro meticoloso restituì splendore alla dimora, che – ad oggi – accoglie i visitatori sotto una veste completamente diversa: è diventata il Grand Central Café, raffinato ristorante inserito all’interno del complesso The Antlers Inn.

All’interno, dove un tempo regnavano urla e terrore, ora si servono piatti texani e cocktail artigianali. Tuttavia, nulla è stato lasciato al caso: fotografie di scena, cimeli e riferimenti al film decorano le pareti, trasformando, così, il locale in una sorta di santuario per i fan del genere horror.

Non lontano da lì, è possibile visitare anche altri luoghi iconici del film, ad esempio la storica pompa di benzina usata per alcune riprese, che è stata convertita in un hotel tematico e barbecue restaurant chiamato The Gas Station, mentre il cimitero di apertura, il Bagdad Cemetery di Leander, conserva intatta la sua aura sinistra.

Dietro alla leggenda cinematografica, si cela anche un frammento di realtà: la figura di Leatherface trae ispirazione dal vero criminale Ed Gein, chiamato il “macellaio di Plainfield“, i cui delitti – messi in atto negli anni ’50 – hanno alimentato l’immaginario horror americano.

Riproduzione riservata © 2025 - DG

ultimo aggiornamento: 30 Ottobre 2025 8:04

Se hai queste monete da 1 euro sei fortunato: quali sono e quanto valgono